La Fortezza
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: 8,00 – 9,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 29/35
Ho sempre sottolineato che la Puglia enoica possiede tre-quattro vitigni autoctoni a bacca rossa, con cui si producono vini straordinari, che nessun’altra regione italiana può vantare. Così come, di contro, sul versante bianchista non esistono punte di particolare eccellenza. La Campania, invece, ha la fortuna di possedere due-tre ottimi vitigni a bacca rossa, ma soprattutto tre-quattro eccellenti specie varietali a bacca bianca, uniche in Italia.
In un’ipotetica graduatoria solitamente si mette al primo posto il fiano, seguito dal greco e poi dalla falanghina. Ma le classiche si possono sovvertire, perché non è detto che deve prevalere sempre lo stesso prodotto. Può capitare che la falanghina, nella sua double-face prodotta negli areali più vocati come i Campi Flegrei ed il Sannio, scalzi dal gradino più in alto i suoi più famosi confratelli. D’altra parte la falanghina è la varietà a bacca bianca più diffusa in Campania, occupando una superficie di circa 1.600 ettari.
Ecco, prendiamo per esempio l’etichetta Taburno Falanghina del Sannio Doc 2012 della Società Agricola La Fortezza di Torrecuso di proprietà di Enzo Rillo, la quale alla recente manifestazione de “I migliori Vini della Campania” di Luca Maroni tenutasi a Paestum ha vinto il primo premio come miglior vino bianco regionale col punteggio di 95/100. Voglio tralasciare di commentare questo risultato ed il punteggio apparentemente esagerato, ma resta il fatto che la Falanghina de La Fortezza ha sbaragliato il campo della concorrenza!
Solo acciaio e maturazione in boccia per questa Falanghina, che non supera i tredici gradi di alcolicità. Il colore nel bicchiere, nonostante la giovane età del vino, è giallamente e vivamente dorato con effetti luminosi sull’unghia. Il profilo aromatico regala subito evidenti caratteri fruttati, floreali e vegetali, che dialogano senza soluzione di continuità e sono connotati da preziose nuances di arancia, scorza di limone, albicocca, mela, pera, biancospino, zagara, lavanda ed erbe aromatiche. In sottofondo, poi, si respira un lieve sentore affumicato. In bocca il sorso entra decisamente fresco e fragrante e vivacizza la dolce e morbida consistenza del frutto, che si rende protagonista dell’ottima beva. Il vino è succoso, saporito, sapido, minerale, godibile, fibroso, seducente, profondo e cristallino. Chiude su una tensione solida e compatta, vibratamente lunga e persistente. Vino molto interessante, dall’ottimo prezzo e dalla lunga serbevolezza. Abbinamenti su piatti a base di pesce, frutti di mare, risotti e formaggi a pasta molle. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Torrecuso (Bn) – Località Tora, 20
Tel e Fax 0824 886155 – Cell. 389 1083361
Info@lafortezza.it – www.lafortezza.it
Enologo: Raffaele Di Marco
Ettari vitati: 25
Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: aglianico, falanghina, greco e fiano
Dai un'occhiata anche a:
- Napoli Classico Ristorante Contemporaneo, classico di nome e di fatto
- Cielo a Ostuni: la cucina di Angelo Convertini a La Sommità
- Da Gennaro Esposito alla Torre del Saracino il vero lusso: concentrazione dei sapori senza barocchismi
- Il Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica: la stella Michelin di Calabria tra i migliori ristoranti di pesce in Italia
- Nel segno della tradizione la nuova proposta della Corte dei Filangieri a Candida
- Trattoria Mamma Mulì a Miranda: la patria del tartufo molisano e della panonta
- Light lunch a Caserta, da Contemporanea
- Tiella a Bari, dove Riso-Patate-e-Cozze è un’istituzione!