
di Redazione Slow Wine
Ed eccoci qui a presentare il nuovissimo numero della rivista digitale Slow Wine Magazine, realizzata in italiano, inglese e tedesco. L’Itinerario questa volta è dedicato a un bianco, ed ecco la prima novità. Perché chi pensa che in Italia si facciano solo grandi rossi e che solo questi meritino le attenzioni maggiori si sbaglia alla grande.
Il vino in questione è campano e risponde al nome di Fiano di Avellino. Un lungo speciale ci porta alla sua scoperta: storia, territorio, suolo, clima e tantissimo altro ancora. Nel nostro meridione nasce uno dei bianchi più interessanti al Mondo e la cosa strana è che pochi italiani ne sono veramente consapevoli. Come sempre il taglio che adottiamo non è solo educativo, ma ci mettiamo quel qualcosa in più che cerca di essere di stimolo per consumatori e produttori. Perché il Fiano è grande se si realizzano alcune condizioni chiave. Quali? Venite a scoprirle!
L’articolo è firmato da Luciano Pignataro, che in Campania è una vera e propria istituzione e che noi abbiamo la fortuna di avere come coordinatore regionale di Slow Wine. Infine, la Top 10 del Fiano è tutta da leggere e da godere, per poi correre in enoteca a fare incetta di queste etichette…
La Retrospettiva è dedicata al Nobile di Montepulciano 2005: uno dei rossi più intriganti della Toscana che mettiamo alla prova del tempo, a dieci anni dalla vendemmia. Come se la sarà cavata? Nascendo in una delle zone più belle del nostro paese anche il corredo di immagini è davvero magnifico e da non perdere per nulla al mondo.
E a proposito di bellezza il nostro articolo sulle Nuove frontiere vede protagonista uno dei paesaggi più ammirato al mondo: le Cinque Terre. Il reportage è scritto da Fabio Pracchia che le ha percorse a piedi e ve le racconta proprio attraverso la sua camminata. Aspre, toste, dal fascino unico. E i vini? A rischio di estinzione, perché il turismo mordi e fuggi non ha il tempo per soffermarsi su questi tesori. Noi lo abbiamo fatto, assaggiando alcuni dei bianchi e dei passiti più stupefacenti -per carattere e territorialità – che nascano in Italia.
Chiudiamo in bellezza con una Verticale davvero mostruosa! Dal 1984 al 2010 si sono assaggiate e recensite tutte le annate del Cabernet e dello Chardonnay Löwengang di Lageder, celebre azienda biodinamica dell’Alto Adige. E che sorprese che ci hanno riservato queste due etichette, di una longevità strepitosa e unica.
Se mai ce ne fosse stato bisogno, questo numero 5 di Slow Wine Magazine ci racconta un’Italia che ci sa sempre stupire sia con i suoi autoctoni sia con vitigni internazionali che in alcuni luoghi trovano il loro habitat naturale perfetto.
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