di Marina Alaimo
E’ incredibile la storia di Silvio Carannante, giovane flegreo che per amore della sua Ai Hanada si trasferisce in Giappone dove oggi possiede l’azienda agricola Tenuta Campi Flegrei. Esattamente a Fukuoka dove coltiva numerosissime verdure ed ortaggi napoletani. Proprio così, Silvio è riuscito a produrre e poi ad affermare sul mercato giapponese il friariello, il friariello di Cercola, la torzella, il broccolo napoletano, cavolo verza, scarola riccia e liscia, lattuga bacolese, pomodoro di Corbara, pomodorino del piennolo, pomodoro giallo campano, papaccella, peperone cazzone, melanzana nera napoletana, zucchina San Pasquale, fagiolini Sant’Anna, favetta napoletana, basilico bolloso, melone verde invernale, zucca lunga, e tantissime altre varietà.
Una storia che ha dello straordinario, eppure è autentica. I giapponesi vanno matti per i prodotti agricoli campani e Silvio con tenacia e passione è riuscito a coronare il suo sogno di diventare agricoltore, mantenendo cuore e sapori nei suoi amatissimi Campi Flegrei, i campi ardenti. Da bambino è cresciuto tra i profumi di pasticceria e dei tanti caffè preparati nel bar di famiglia al Fusaro. Il primo caffè l’ha fatto a sei anni. Poi si è diplomato come barman presso l’istituto alberghiero di Formia e da quel momento ha girato tanti locali su e giù per l’Italia fino ad aprirne uno proprio sulla Riviera Romagnola. La gente dell’area flegrea si sa, è un po’ pazzarella e soprattutto intraprendente e quanto ha realizzato Silvio in Giappone ne è una conferma. C’è stato un tempo anche per il sushi bar in Kenia, dove è arrivato seguendo il lavoro della moglie pittrice. Nello scorrere della nuova vita a Fukuoka, Silvio si era accorto che il fresco nei negozi di frutta e verdura scarseggiava.
Da qui l’idea di trasferire l’ampia ricchezza di biodiversità campana nel paese del Sol Levante per vedere l’effetto che fa. Si è partiti con friarielli, broccoletti neri, broccolo di Natale e ravanelli. L’impatto sulle papille gustative dei giapponesi è stato folgorante. Oggi Tenuta Campi Flegrei produce circa cento varietà di prodotti agricoli, rispettandone la stagionalità. Da tre anni si lavora su tre ettari in conduzione che in inverno si raddoppiano diventando sei ( i giapponesi non sono propensi a vendere i terreni agli stranieri). Da due anni l’azienda è in conversione al biodinamico e vi lavorano due dipendenti autoctoni, Silvio, sua moglie ed i suoceri. Due caprette forniscono il concime naturale. In questi ultimi tre anni, partecipando a molti eventi nel settore food, l’azienda è cresciuta notevolmente e rifornisce settanta clienti in giro per il Giappone. Tra qualche mese sarà pronta per il mercato di Hong Kong.
Nel fine settimana Silvio accoglie il pubblico nel punto vendita A Putec non dimenticando il piacere e la rilevanza del contatto diretto con le persone. Oggi è fornitore di importanti ristoranti, della catena top di distribuzione Isetan a Tokyo e di Eataly a Kumamoto. Che dire a questo punto? Forse sarebbe opportuno dare una certa eco alla storia di Silvio e magari permettergli di raccontarla ai giovani nelle università o ancor prima nelle scuole medie superiori. Dalla terra si può trarre grande beneficio se trattata con rispetto. Sentiremmo di sicuro meno storie di disperazione, di disastri ambientali, meno depressione ed atti isterici.
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