di Alfonso Sarno
I clienti abituali sono sacri per Antonio Staiano, patron de «La Spagnola», ristorante storico della zona del Porto di Salerno e vera, autentica trattoria in riva al mare, aperta nel 1970 dal papà Nunzio. Amici da viziare e da difendere tenacemente dagli sguardi dei curiosi. Scelta, o meglio filosofia di vita, che don Nunzio aveva fatto sua per più di mezzo secolo. Fin da quando scugnizzo di otto anni aveva lasciato la natia Scala per lavorare al «Santa Lucia», storico ristorante salernitano. La fatica era tanta, i soldi pochi e, di riposo neanche a parlarne. Però il fascino dei fornelli lo conquistò e, dopo essersi fatte le ossa, decise di spiccare il volo verso altri lidi. Gli anni ‘60 lo vedono a Capri, in Inghilterra, a Bologna. Poi la decisione di ritornare a Salerno e di rilevare, siamo nel 1970, una piccola rosticceria nel popolare quartiere portuale, per qualche anno ancora vivacizzato dalla presenza degli stabilimenti balneari. «La Spagnola», appunto, immediatamente trasformato nel regno dei piatti a base di pesce fresco. Il nome – ricorda la prima pagina del menu – deriva dalla nazionalità della moglie del vecchio proprietario. A don Nunzio non dispiacque e decise di conservarlo.
La vera rivoluzione avvenne in cucina: via pizze, calzoni e panzarotti a favore di sei tavoli sei, destinati soltanto ad un pubblico dal fine palato. Nel 1990 «La Spagnola» si trasferisce nel palazzo accanto, a pochissimi metri dalla sede originaria e raddoppia il numero dei tavoli. L’unico aiuto, oltre ad un dipendente fisso, è quello dei figli e delle mogli chiamate a dare una mano. Ma soltanto se ce n’era veramente bisogno.
Oggi il patron è Antonio, geloso e orgoglioso di quella che considera la sua creatura, la manda avanti con passione e un lieve tocco di modernità. In cucina, tutto viene preparato al momento: dai tradizionali spaghetti alle vongole, nella versione bianca o rosè, agli scialatielli alla Spagnola con calamari, cozze, gamberetti e seppioline in salsa piccante mantecata.
Inoltre trofie al tonno o con gamberetti; riso al nero di seppia, linguine agli scampi, o ai frutti di mare, tubetti al coccio ed il classico risotto alla pescatora. Preceduti da una serie di ricchi antipasti: insalata di mare, bianchetti ed alici marinate, tonno lavorato con attenta cura qui in cucina, polipetti alla luciana; sauté di frutti di mare, zuppa salernitana. Fra i secondi spicca, per chi non ama la versione classica, la cassuola alla salernitana.
Una zuppa di pesce fatta solo con crostacei e molluschi. Un piatto solido ma nello stesso tempo delicato proprio come la frittura mista, davvero fragrante e leggera, l’orata o la spigola all’acqua pazza, presenze fisse in un menu che si adegua rigorosamente al ritmo delle stagioni e che viene contornato, in estate, da un trionfo di verdure. Tra queste le melanzane preparate alla «spagnola». Ride Antonio Staiano: «La ricetta è un segreto. Nonostante le continue richieste non la sveleremo mai».
Si chiude in dolcezza con babà alla crema, tiramisù, profiterole al limone. Buona carta di vini campani.
Via Porto, 96
Tel. 089.227759 – cell. Antonio 338.2602779
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso domenica sera e lunedì
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