San Domenico a Pizzo
Via Colapesce
Tel.349.1390255
Chiuso lunedì, ferie a gennaio
Bruno Tassone è uno dei giovani protagonisti della Nuova Cucina Calabrese (NCC per gli amanti degli acronimi). Si tratta di raazzi che hanno studiato tecnica in giro per l’Italia e all’estero e che la coniugano alla strepitosa materia prima calabra in ristoranti di famiglia o come cuochi in altre strutture. Un movimento esploso nell’ultimo anno e che è davvero fantastico perché ha il dono di quella ingenuità che è l’aspetto più affascinante di ogni movimento prima che finisca nel bordello mediatico della tv e del 2.0.
In effetti si tratta di ragazzi digitali, agili sui social, che comunicano fra loro e che, udite udite udite, non parlano male degli altri che fanno la stessa cosa in regione, cosa che per chi come me frequenta questa regione metodicamente ormai da 23 anni, è una novità assoluta.
Il locale avrebbe bisogno di una rinfrescata e una tovagliata bianca, l’insegna consumata dal tempo sostituita, il terrazzino con vista sul pescato aggraziato da una mano femminile. Ma a parte queste note, nei piatti arriva, portata dal fratello e dallo zio di Bruno, cucina vera, autentica, entusiasmante e di materia.
Efficace e di sapore lo starter.
Una cucina essenziale che anche quando pasticcia un po’, come questi totani saltati in padella e immersi nelle patate della Sila con tartufi, è salvata dalla materia prima. Qui ci sarebbe voluta una quenelle di patata appena scottata e impreziosita da una emulsione a base di limone, ad esempio.
Ecco invece un piatto che non cerca alleati in creme, gioca sull’orto e sul mare e si diverte con la croccantezza delle mandorle.
Di scuola, efficaci e precisi i primi piatti, di valore assoluto e con una cottura difficile da trovare fuori Napoli.
I conchiglioni sono invece il piatto della memoria domenicale, sol oche al posto della carne c’è il pesce.
E a proposito di carne: impossibile sentirne la mancanza quando a tavola arrivano queste bistecche:-)
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CONCLUSIONI
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L’estro c’è, la materia prima anche. Per crescere servono esperienze all’estero e non deviare troppo da una linea che deve restare comprensibili anche quando si vuole dare spazio alla creatività. Fermarsi qui a Pizzo è comunque una esperienza gratificante per chi ama la cucina di mare.
Il rapporto poi qualità prezzo è decisamente a vantaggio per chi si siede: si parte da un menu a 35 euro.
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