di Albert Sapere
La Torre del Saracino è stato il primo grande ristorante che ho frequentato. Ci ritorno sempre volentieri, perché per me è sempre come tornare in un posto che mi appartiene, che è nelle mie corde.
Sia per la cucina di Gennaro, ma anche per le coccole e attenzioni che ricevo da sempre in questo luogo. Dopo quasi 25 anni dalla sua apertura la Torre del Saracino è più splendente che mai, in grado di accogliere i gourmet più esigenti, ma anche ospiti alla prima esperienza di cucina d’autore.
Una cucina che nelle acidità naturali ha trovato il suo modo d’essere, qualche tocco di classicità, le fermentazioni, trovando un ponte notevole tra una cucina di pensiero che però riesce a trovare sempre il lato goloso.
Un ristorante che potrebbe basare la proposta anche solo sui propri grandi classici: la minestra di pasta mista con piccoli pesci di scoglio, la parmigiana di pesce bandiera o il risotto con il pomodoro cuore di bue la provola affumicata e i calamaretti spillo, etc.
Preparazioni che sono sicuramente un pezzo importante della cucina d’autore italiana. Invece Gennaro e la sua squadra di cucina, hanno alzato l’asticella.
I “classici”, a turno, sono sempre presenti ma i nuovi piatti dimostrano il “pensiero” e la “mano” nell’abbinare come pochi il mare e l’orto.
Preparazioni dai colori vivi, accesi, che ben predispongono all’assaggio. Una tavolozza cromatica variegata, a tratti emozionante, nella parte gustativa.
Tra gli antipasti le alici in tortiera, con briciole di pane, salsa di capperi e alghe, sono un vero e proprio manifesto della cucina di Gennaro ed il piatto del viaggio. Rendere le alici eleganti non è cosa semplice, in questa preparazione non è solo un esercizio tecnico fino a se stesso ma una vera e propria coccola per l’ospite.
Passaggio più piacione sulle paste ripiene, in particolare sullo gnocco di patata ripieno di nero di seppia su lenticchie e salsa di salame, buono si, ma poco nelle mie corde.
Tra i secondi spicca il calamaro alla brace con la salsa delle sue teste. Un calamaro leggermente scottato sulla brace la riduzione delle sue teste ne allunga il gusto, le erbe amaricanti non condite, rendono il tutto brioso, ma allo stesso tempo goloso. Un calamaro all’ennesima potenza.
Carrellata completa dei dolci, tra classici e nuove proposte, lo zucchero non è bandito, ma nemmeno in eccesso.
Una visita alla Torre del Saracino di Gennaro Esposito e Vittoria Aiello, per capire in che maniera evolve la cucina mediterranea d’autore è veramente d’obbligo.
Torre del Saracino
Via Torretta, 9
80069 Vico Equense (Na)
Tel. 081.8028555
Sempre aperto, chiuso domenica sera e lunedì
Ferie a febbraio.
www.torredelsaracino.it
Dai un'occhiata anche a:
- White Chill Out a Pozzuoli: l’amore col mare
- Il Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica: la stella Michelin di Calabria tra i migliori ristoranti di pesce in Italia
- Controvento ad Agropoli
- Teano, la cucina del territorio di Pietro Balletta nella Locanda “de foris”
- Da Gennaro Esposito alla Torre del Saracino il vero lusso: concentrazione dei sapori senza barocchismi
- Ad Agerola il fascino di Palazzo Acampora e la cucina fine dining de La Corte degli Dei
- Ristorante Matres, il segreto di Capua e le madri di tufo
- Zest Restaurant a La Favorita a Sorrento e la cucina di Domenico Iavarone