Che la pizza interessasse Ferran Adrià lo si è capito durante il suo grand tour a Napoli.
Ora da qualche settimana sul suo Auditando el proceso creativo, una sorta di brain storming blog in cui raccoglie suggerimenti e proposte, compare il post con la domanda ¿Cuál fue la primera pizza de la historia?
Vexata quaestio!
Grande interrogativo.
Semplici alcune risposte dei lettori: margarita, marinara, no tomato.
Semplice anche la mia.
Senza alcuna pretesa di dare la risposta esatta.
Bianca con sugna e origano.
Eccola nella versione di Guglielmo Vuolo.
Tra le tante descrizioni bella è quella del poeta Felippo de Sgruttendio nel 1500:
<< Pe ’ncantare a mille arme, Ceccarella:
“ O bella, bella de le maiorane
famme la pizza quanno fai lo pane! ”
steva a cantare da na fenestrella.
Lo tammorriello avenno nfra le mane:
“ Non me la fare troppo tostarella,
c’aggio li diente comme a becchiarella! ”
secotïava a dicere da llàne.
Chesto sentenno io disse:
“ O Cecca, aimé! Sto core è fatto pizza,
e me dà guaie, ca vòle ascire pe benire a te.
Tu co sso canto già ’ncantato m’haie:
fermate, frate, non cantare, te’,
pigliate chello che cercanno staie ”. >>
Ma oltre la poesia qual è il senso della domanda di Ferran Adrià?
Paolo Marchi nella sua ultima newsletter Identità di pizza avanza il dubbio che a Ferran Adrià non sia piaciuta la pizza napoletana giudicata troppo morbida. Gli piacerebbe la pizza scrocchiarella alla romana.
Vedremo.
Anzi ne sentiremo delle belle.
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