L’Orèstorante e l’Oresteria, due approdi sicuri a Ponza per la soddisfazione del palato

di Maurizio Valeriani

Da romano, quasi mi vergognavo di non essere mai stato nell’isola di Ponza. Sono di casa in Sardegna e a La Maddalena da quasi 30 anni, ma mai avevo visitato questa bellissima isola di origine vulcanica, così vicino alla Capitale (da Terracina il traghetto impiega circa un’ora). E così approfittando di un fine settimana lungo mi sono finalmente deciso e zaini in spalla sono arrivato a Ponza. Una serie di case di colori diversi e luminosi dominano l’isola dall’alto e sembrano salutare l’arrivo del traghetto dal Porto. Il giro dell’isola in barca è emozionante ed i minerali che costituiscono le scogliere sono di colori diversi dal bianco fino ai toni scuri ed addirittura al giallo dello zolfo. Il mare nemmeno a dirlo non è da meno e si ha un’alternanza di sfumature che vanno dal verde smeraldo al blu intenso, con degli scorci e delle insenature che sono difficili da dimenticare.

Appagato da tanta bellezza, non pensavo di poter rimanere colpito nella stessa misura anche dalla cucina locale.

Ed invece ecco la sorpresa: l’Oresteria. Faccio una passeggiata serale sul corso principale e mi ritrovo davanti ad un posto molto carino, con tavolini all’aperto colorati ed originali e vista sul porto, che offre una scelta di antipasti molto sfiziosi, accompagnati da un calice di vino. Faccio scegliere ai ragazzi che mi portano un assaggio di tutti gli antipasti: Tracina reale marinata su riso freddo al cacio e pepe, Crocchette di calamaro con peperoni in agrodolce, Polpette di Pesce al pomodoro, Barracuda marinato con olio al peperoncino, Trito di Merluzzo marinato con schiacciata di patate, Cous Cous con verdure in padella e polpo, Insalata di Polpo con patate e rucola. Le preparazioni sono inappuntabili e le materie prime di prima scelta. L’originalità è di casa, sia nella scelta del tipo di locale informale, giovanile e disimpegnato, sia in cucina, dove il titolare Oreste Romagnolo osa con successo, proponendo combinazioni ed accostamenti inediti, a prezzi economici.

Termino il mio secondo calice di vino e sto per andare via soddisfatto e per curiosità do uno sguardo al menu. Accidenti non me ne ero accorto, c’è anche una scelta di primi, secondi e dolci. Se tanto mi dà tanto, non posso non provare.

Torno dunque a pranzo il giorno successivo con intenzioni bellicose e mi cimento nell’assaggio di piatti molto gustosi: Rigatoni al Cartoccio (con sugo di seppie e calamari), Tagliatelle con Gamberi e Zucchine e Parmigiana di melanzane. A servirmi è Oreste in persona, un irpino approdato a Ponza più di 25 anni fa, dopo un’esperienza di skipper in giro per il mondo. Mi racconta la sua vita ed i suoi progetti e mi parla del suo ristorante storico a Ponza: L’Orèstorante.

 

A questo punto la visita è d’obbligo. Il ristorante nato nel 1995, con una serie di idee innovative e di creazioni in cucina (l’utilizzo del formaggio nelle preparazioni a base di pesce è una delle innovazioni proposte a suo tempo da Oreste).

Tre terrazze panoramiche con una vista, che da sola vale la sosta, si aprono sopra al porto di Ponza. I tavoli ed i piatti sono molto originali.

Gli antipasti sono il vero cavallo di battaglia, e potrebbero già da soli saziare il cliente e soddisfare i palati più esigenti: tra questi è famosa l’alalonga con cipolla caramellata e menta, che va mangiata in un solo boccone, per apprezzare l’effetto agro-dolce e la componente balsamica.

 

La novità di quest’anno è la Patata liquida con trito di gamberi al lime e uova di lompo, che contrappone la sensazione di amido della patata e la tendenza dolce del gambero, alla sapidità delle uova di lompo ed all’acidità del lime. L’effetto gustativo è sorprendente.

Sempre validi i grandi classici:

Pesce sulla pietra rovente di Palmarola, Insalatina di Seppie su carciofi in salsa verde di capperi  e Dadolata di Spigola su riso allo zenzero con cetriolo marinato e yogourt.

 

La scelta dei primi è sempre originale: si va dal piatto ormai classico dell’Orèstorante, che è la Calamarata, fino alla novità:  Spaghettoni (DiNola) con Gamberi crudi e agretto di pomodoro torpedino. Convincente risulta anche lo Zito ripieno di ricotta con Pesce Spada pomodori torpedino al forno e mollica.

Tra i secondi da segnalare i riuscitissimi e classici Gamberoni in pasta katajfi con maionese di riccio (piatto creato dallo chef diversi anni fa)
e il Filetto di Alalonga con burrata ed olio all’arancia Cetrone.           

 

Anche i dolci fanno la loro parte con una novità particolare di quest’anno: Macarons con crème brûlée al gorgonzola su cuore di crema di ananas e fragole: non vi aspettate la leggerezza dei macarons tradizionali, qui il gorgonzola fa la sua parte, dando struttura e consistenza alla preparazione, e costituendo un valido contrasto di sapori alla dolcezza della crème brûlée.

La cantina, scavata nella roccia in un tunnel stretto e lungo circa 40 metri, in discesa che arriva fino al mare, è molto fornita, anche se è in corso di razionalizzazione, e conta ancora centinaia di etichette con ricarichi molto onesti.

Mi godo ancora un distillato, e saluto Ponza, con il desiderio di ritornare presto e provare gli altri piatti di Oreste, e le prossime creazioni dello Chef.
L’Oresteria

via Carlo Pisacane, 51

Tel: 347.3011376

Aperto sempre tutto l’anno

Chiuso a Dicembre e Gennaio

Spesa media 25/30 euro

 

L’Orèstorante

Via Dietro la Chiesa, 3

Tel.: 0771.80338 – 338.83.180.03

www.orestorante.it

Aperto solo a cena da Pasqua a fine settembre

Spesa media 75 euro (menu degustazione a 70 euro)

 


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