di Marco Contursi
Pompei come paga un po’ lo scotto di tante città turistiche interessate dal punto di vista gastronomico da gruppi in cerca di un mordi e fuggi economico. Ci sono poi due grandi ristoranti come il President e il Principe. E’ stato quindi per me piacevole scoprire questo locale, solo cucina di mare, a pochi passi dall’autostrada dove ho trovato un giovane chef dotato di tanta tecnica, un sommelier bravo e appassionato e una cucina a cui manca solo un pizzico di maturità per raggiungere alti traguardi.
Ve li presento: lo chef è Rotella Gennaro, esperienze importanti in costiera che un anno e mezzo fa decide di mettersi in proprio. Il sommelier è Valerio Coppola, competente e sempre alla ricerca di chicche enologiche da proporre ai suoi clienti.
I piatti da me provati, sono stati tutti buoni, bellissimi a vedersi, materia prima ittica freschissima abbinata alle verdure degli orti circostanti.
Ho iniziato con un duo di antipasti, Pensiero di seppia e piselli e Polpo, patate e le loro consistenze…..grande presentazione, diverse tecniche di cottura adoperate (per il polpo cottura lenta con tappo di sughero), materia prima di provenienza sorrentina.
Non potevo poi mancare un assaggio di un risotto fatto come si deve, con un Acquarello invecchiato e vongole veraci per poi continuare con una tagliata di tonno pinna gialla su caponatina in agrodolce, piatto di grande delicatezza.
Ad ogni piatto, Valerio, il sommelier mi ha abbinato un vino diverso: lacryma christi spumante, coda di pecora, sauvignon trentino d’altura, e un insolito greco di tufo dal colore cosi intenso da sembrare un rosso, le Ormere di Santa Paolina. Un percorso cibo-vino assai piacevole a cui mancava solo una sapidità marina maggiore nei piatti per raggiungere l’eccellenza, ma il pesce e soprattutto i frutti di mare, aimè, non sono più quelli di una volta.
L’eccellenza l’ha raggiunta il dolce, millefoglie di mascarpone ai frutti di bosco, dove la sfoglia era una fragrante lingua di gatto al burro, e dove la dolcezza della crema e l’acidità dei frutti rossi creavano un corto circuito gustativo di grande intensità a cui un calice di passito dei Pentri ha fatto da quadratura del cerchio.
La prossima volta provo una sfera di cioccolato fondente e crema di latte che presa da un tavolo vicino sembrava molto invitante. Conto sui 40 euro vini esclusi, ben spesi.
Il Covo dei Sapori
Via Lepanto, 250
Tel 081.8636115
Chiuso il lunedi e a pranzo dal martedi al giovedi
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