Franco Pepe è uno dei protagonisti della terza fase della rivoluzione della pizza napoletana. Dopo il miglioramento delle farine e degli impasti, dopo il ragionamento sui prodotti da usare, il progetto successivo è sostenere l’agricoltura pulita e di territorio. Un discorso che comprende tutti gli elementi e che Franco Pepe ha presentato a Identità Golose.
Dopo l’alleanza con i produttori del Caiatino, zona pulita e quieta dell’Alto Casertano al Nord della Campania, adesso Franco, con l’aiuto dell’agronomo Vincenzo Coppola, ha promosso un grano locale per sperimentarlo sulle proprie pizze e inventare la prima pizza a metro zero.
Non si tratta di fare populismo gastronomico: sappiamo benissimo che la migliore pizza e la migliore pasta si ottengono da miscele di grani diversi e che il monograno può essere una espressione interessante ma non di ordinaria gestione. Franco però vuole creare una pizza che sia espressione compiuta del territorio non solo attraverso la sua manualità ma anche con i prodotti da utilizzare, tutti nell’arco di tre, quattro chilometri della sua pizzeria: pomodoro, olio, mozzarella e grano.
Certo, ha piovuto tanto in questi ultimi due mesi, la raccolta è prevista per l’inizio di luglio. Lo slogan è: andiamo a mietere il grano.
Le condizioni del terreno argilloso, ben esposto e di collina ci sono tutte: ci si aspetta un buon prodotto e sarà interessante vedere come regge allo stress dell’impasto.
Si completa così il progetto di Franco, che ha inaugurato due le stanze del primo Bed Pizza del mondo con affaccio sulla quiete e il silenzio di una campagna operosa e buona.
Franco ha creato un rapporto diretto e senza mediazione con alcuni bravi produttori del territorio, a cominciare da Mimmo del Casolare.
Fondamentali in questo progetto i fratelli Barbiero, ennesimo esempio di ritorno alla terra.
Un esempio di questa linea è stata la pizza incavolata presentata alle Strade della Mozzarella con il cavolo rapa coltivato da Imma Migliaccio: una pizza sana e moderna che va incontro alle esigenze del consumatore attento alla salubrità oltre che al gusto di quello che si mangia.
Nella bella pizzeria a cui auguriamo la stella Michelin (ce ne ha due l’ha il Proper pub inglese, perchè no una pizzeria napoletana?) oltre le classiche, sfilano quelle che sono state pensate con i prodotti della eccellenza gastronomica campana, una regione finalmente dedita all’alta qualità agricola grazie ai suoli vulcanici , al clima e soprattutto alla luminosità.
Caiazzo (Ce)
Vico S. Giovanni Battista, 3
Tel. 0823 862718
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