di Fabio Panci
Si è svolta tra i più bei palazzi della splendida Città di Castello la prima edizione dell’Only Wine Festival. Oltre 300 produttori “under 40” si sono dati appuntamento nella cittadina tifernate, desiderosi di far conoscere ed apprezzare il meglio della loro produzione dal numeroso pubblico di appassionati intervenuti durante i tre giorni di durata della manifestazione.
Il festival si è aperto venerdì 13 Giugno con il taglio del nastro da parte delle autorità, a cui a fatto seguito il convegno dal titolo emblematico “Le generazioni nel bicchiere” dove il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella ha invitato i giovani produttori a fare squadra presentandosi così compatti in vista della imperdibile vetrina dell’Expo 2015. Nelle due giornate successive oltre all’assaggio dei vini direttamente dai banchi di degustazione, dislocati in cornici di indubbia bellezza come Palazzo Vitelli a Sant’Egidio per non parlare del Chiostro della Chiesa di San Domenico, si sono tenute interessanti degustazioni guidate da relatori dell’Associazione Italiana Sommelier. Da territori classici come Montalcino, Montepulciano, Franciacorta siamo passati a focus non meno interessanti su i rosati in terra di Puglia, il confronto tutto marchigiano tra Verdicchio di Jesi e Verdicchio di Matelica, senza dimenticare la Georgia ed i suoi ancestrali vini.
In un festival dove l’attenzione si è concentrata sul mondo dei giovani, sulle loro abitudini di consumo al momento del rito dell’aperitivo o durante una cena tra amici, fondamentale si è rilevato il concetto di “low cost”. Scegliere di aprire un’ottima bottiglia di vino, preferibilmente italiana, pagandola un giusto prezzo sta risultando sempre più difficile negli ultimi anni. Vuoi da una parte per gli effetti negativi sui consumi apportati dall’ormai cronica crisi economica, vuoi dall’altra per una mancanza di cultura in tema vino spesso sostituito da birra o superalcolici soprattutto nella fascia under 30. Proprio sul binomio “vino e giovani” si è inserita alla perfezione la presentazione della Guida “Grandi Vini a Prezzi Low Cost” scritta da Luciano Pignataro edita da Bur Rizzoli, tenutasi nelle cinquecentesche sale di Palazzo Vitelli con relatore il sottoscritto come giornalista-pubblicista curatore della sezione Toscana e Marco Rossi brand and marketing manager dell’Azienda Podere di Pomaio una delle 10 aziende toscane recensite nella guida.
Durante la bella chiacchierata con il pubblico intervenuto è stata ribadita l’importanza di scegliere sempre vini di qualità, non necessariamente spendendo cifre proibitive ma andando, con l’aiuto della Guida a scovare piccoli gioielli enologici sparsi su tutto il territorio nazionale dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.
Privilegiando vitigni autoctoni, di cui l’Italia è davvero ricca possedendo un panorama ampelografico unico al mondo, andando ad acquistare direttamente in azienda scoprendo il territorio e l’uomo che stanno dietro ad una bottiglia di vino. In conclusione una bella occasione per poter far conoscere un segmento di mercato come quello dei vini low cost, dove si può andare a pescare qualsiasi tipologia dalle bollicine, ai vini bianchi, passando per i rosati e terminando perché no con i grandi vini rossi.
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