Dove lo cerchereste voi un posto in Irpinia per stare tranquilli e rilassati, con la scusa di una riunione di lavoro, ma in effetti per degustare le meraviglie enogastronomiche di questa terra??? A Nusco, ovviamente!!! Siamo sul “tetto dell’Irpinia”, a circa mille metri di altitudine, un’arietta niente male, i monti Picentini su un lato, i distretti vitivinicoli più importanti, dall’altro. Da qui si sono dipanati i destini dell’Italia durante i famigerati anni ’80. E fa bene Giacomino Pastore, nostro amico commensale, a puntualizzare che qui “anche i conigli fanno le uova” (perfettamente d’accordo, correggerei solo il “fanno” in … “facevano”) :-) . Insomma la struttura nella quale ci “agguazziamo” oggi, è l’Albergo Villa Rosa a Nusco, di proprietà delle famiglie Pepe e Natale Ci accoglie con grande senso dell’ospitalità, la famiglia Pepe.
Roberto è un fiume in piena. Ci racconta dei suoi studi in scienze politiche, terminati da qualche anno, delle difficoltà avute (sembra strano, ma è così) nelle interazioni con i cattedratici a causa delle sue origini, della esaltante esperienza che ha appena vissuto in una struttura ricettiva finlandese. Dalle sue parole traspare nettamente un forte legame con la propria famiglia e con la propria terra, soprattutto quando ci descrive la sua concezione dell’ospitalità, per lui intesa come accoglienza in famiglia.
In cucina, infatti, ci sono i genitori di Roberto, Giovanni Pepe e Michela Natale. Una cucina semplice, di territorio, al centro l’esaltazione della meravigliosa materia prima che questi luoghi offrono: tartufo in primis (siamo a poche spanne da Bagnoli Irpino), latticini, ortaggi, carni e grandi vini!!! Ma siamo anche, come al solito, in regime di ottimizzazione pignatica e sul tavolo, oltre alle innumerevoli leccornìe solide nuscane, abbiamo anche un bel po’ di “lavoro liquido”, rosso, bianco e persino rosato, che Giacomino ha pensato bene di portarsi “da casa”!!!
Si inizia dal benvenuto di Frittelline di baccalà accompagnate dal Greco di Tufo “Ergo sum” 2013 di Mier Vini che grazie alla spiccata acidità, svolge appieno la sua funzione ripulente sull’untuosità della preparazione.
E qui comincia una tale sfilata di antipasti, caldi e freddi, da far impallidire persino la bella faccia rubizza di Alessandro Barletta, il re di Slow Food Taurasi!!! I nostri occhi ridono, sembriamo tanti bambini davanti alla vetrina del miglior negozio di giocattoli della città… si parte dalla stupenda Insalata Bagnolese, un mix ben dosato di olive, pupacchie (papaccelle), alici salate, sì quelle del fiume Calore :-), e tartufo di Bagnoli, per continuare con gustosissimi prodotti caseari dei Fratelli Meluzio di Nusco, ottimi la ricotta ed il caciocavallo, ma una spanna più in alto la treccia!!!
E che dire di quella panzastica insalatina di pomodori, peperoncini verdi e melenzanine dell’orto di Giovanni Pepe, il papà di Roberto e Marco, per gli amici “ Leviù”??? Ma ci siamo anche tuffati sulla magica Polenta al ragù di cinghiale e tartufo, e sulla Frittatina di zucchine a cm zero!!!
Manco a dirlo, abbiamo spazzolato tutto, accompagnandolo con un fruttatissimo e brioso Rosato “ Macchia Rosa” 2013 sempre di Mier Vini. E proseguiamo nel difficile: Ravioli di ricotta nuscana al ragù di cinghiale.
E qui
si ferma… e si è fermato l’orologio, nel senso che il piatto è molto papilloso, ma anche…che sono circa due ore che stiamo a tavola!!! Ma Michela e Leviù non hanno alcuna pietà dei nostri giro-panza e così, imperterriti, ci mandano a tavola le Nocchetelle al burro di podolica e tartufo del Laceno.
Che poi il tartufo è lì sul tavolo, a portata di mano, “e stamm semp’ cu ‘na rattacas’ mman’”… questa è un’altra storia!!! :-)
Essivà di Campi Taurasini Nero Latino 2011, aglianico fermentato in botti di castagno e affinato per 6-8 mesi nelle stesse, e di Taurasi Don Ciriaco 2007, ambedue di Mier Vini .
Non so se s’è capito, ma il “giovanissimo” nuovo sindaco di Nusco ha recentemente emesso un’ordinanza secondo la quale nel perimetro del territorio del comune non si può consumare altro vino … se non quello di Giacomo Pastore, unica deroga qualche bottiglia di altro produttore ma… di gradimento del taurasino!!! :-) Scherzi a parte, la caratterizzazione “old style”del vino di Giacomo, l’uso tradizionale del legno grande di castagno, ben si adegua alla cucina tipica di territorio che abbiamo degustato, tutta giocata sull’essenza dei prodotti e sui sapori forti e diretti della tradizione irpina. Se avessimo ordinato “a’ la carte” , avremmo preso proprio quelli!!!
Ma voi pensate che sia finito qui??? Naaaààà, e c’è il cuccio (per i non irpini , coniglio), sì quello nuscano … che fa le uova!!! :-) E ci pappiamo anche il Coniglio alla cacciatora che cinque minuti fa era ancora con la carota tra le zampe…e per contorno una padellata di Porcini al prezzemolo e all’aglio dell’Ufita, che quando siamo arrivati svolgevano la funzione di centrotavola!!!
A questo punto Giacomino tira fuori una Naturalis Historia 1999 di Mastroberardino … quello che colpisce di questo vino è che a distanza di 15 anni è ancora in perfetto equilibrio!!! Tutto preciso, le durezze viaggiano alla stessa velocità di crociera delle morbidezze, i tannini sono risolti e levigati per benino, il frutto non è né esuberante, ma tantomeno timido, la chiusura non è infinita ma molto lunga. Insomma un vino di cervello, sembra quasi costruito apposta per il nostro cuccio alla cacciatora!!!
Giusto lo spazio per una divina Crostata di Amarene, specialità della
bravissima sig.ra Michela, la mamma di Roberto e Marco, e proprio non ci va niente più!!!
Satolli ma felici di aver incontrato delle bellissime persone, piene di amore per la propria terra, e tutte votate al sacrificio del proprio lavoro nella speranza che qualcosa possa cambiare e tirarli fuori dall’isolamento nel quale, mai come in questo momento di crisi profonda, sono stati cacciati.
Albergo Villa Rosa
Località Gumbi
Nusco
Tel. 0827.64046
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