di Marco Contursi
Ci sono dei posti che non ti aspetti, dove per qualcosa che neanche riesci a capire ti senti come se li conoscessi da sempre, come a casa tua, anzi ancora più rilassato. Uno di questi per me è stato Un filo d’olio, un minuscolo locale di Bagnoli. Sono stato bene e ve lo segnalo.
Il posto è davvero piccolo, una trentina di posti a sedere e il bagno, molto carino, al piano di sopra. Inizia tutto 2 anni fa quando tre amici Francesco, Cataldo e Ivan, fondano un gruppo di acquisto alla ricerca delle eccellenze alimentari meridionali. Nella vita fanno tutt’altro, Cataldo ad esempio insegna geofisica alla Sun. Poi piano piano iniziano a proporre in giro serate a tema in alcuni locali fino alla decisione di averne uno tutto loro.
Vitale l’incontro con Maria Avran, geografa rumena, appassionata di cucina con esperienza di chef in Abruzzo. E qui spendo due parole, la semplicità di questa ragazza, dal sorriso dolce e dalla viscerale passione per la cucina mi ha davvero colpito, una umiltà e voglia di imparare troppo spesso sconosciuta ai soloni nostrani della cucina.
Tanti mesi i tre amici li hanno trascorsi a pensare, spaventati soprattutto dalle lungaggini burocratiche, poi la decisione d’istinto: rilevare un locale con poco più di 30 posti, a Bagnoli, il quartiere flegreo di Napoli, territorio metropolitano con il mare a 30 metri.
Nasce così “unFILOdOLIO cucina e non solo”, circolo ristorantino che ha soci e non clienti, che condisce i suoi piatti con iniziative di divulgazione, che fa rete col quartiere e coi produttori locali, che ospita musica, teatro e libri. Le iniziative hanno una calendarizzazione che genera appuntamenti fissi:
– il martedì c’è un piatto tipico di una regione italiana o di una nazione;
– il mercoledì c’è una cena a buffet che accompagna la degustazione dei prodotti di un’azienda agroalimentare di qualità, che cambia ogni settimana;
– il giovedì è il turno delle arti: musica, letteratura, teatro.
Gli altri giorni della settimana, salvo la chiusura del lunedì, si cena à la carte, con due menu – dall’antipasto al dolce – tra cui scegliere.
Una delle due alternative ha una forte derivazione siciliana o balcanica, impressa dai cuochi Cataldo e Maria.
Si trovano quindi tra i piatti caratteristici del locale: la pasta con le sarde, il pesto alla trapanese, la taratatà, il gulash, il tonno proposto in più varianti, gli involtini di verza, la cassata, i cannoli.
E poi ci sono le rivisitazioni come: i pennoni di Gragnano IGP con Aglianico e radicchio, la crudité di carciofi e pecorino; la calamarata di tonno; la genovese di tracchie; il paté alla Angelo Musco; le insalate alle spezie orientali.
L’altro contesto territoriale da cui si mutuano sapori e saperi è il Cilento, da cui arrivano olio, Aglianico, Fiano, liquori artigianali, carni bianche e pasta artigianale. Un presidio di eccellenze alimentari di tutto il SUD che una volta che il meccanismo sarà perfettamente rodato (hanno aperto appena 3 mesi fa ) sarà un punto di riferimento sicuro a Napoli per gli amanti della grande cucina meridionale. Per ora già è perfetto per una serata informale e low cost con sapori non comuni. Il gulash di Maria merita davvero…..e con 20 euro,mangi, bevi e ti rilassi.
Un Filo d’Olio
via Girolamo Giusso, 17 (quartiere Bagnoli)
Napoli
Tel. 338.9045670
intallio@gmail.com
Facebook: pagina “Un Filo d’Olio”
Aperti a cena dal martedì al sabato, la domenica a pranzo.
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