Via Consalvo, 101
Tel. 081. 593 6357
Add’ò Guaglione, dal ragazzo: la pizzeria di quartiere la riconosci subito perché ci arrivi attraverso il passaparola e perché, proprio come nelle trattorie napoletane, tra i gestitori e i clienti c’è un rapporto personalizzato. Vita, morte, successi, malattie, tutto passa attraverso i piatti di questi luoghi che ai gastrofighetti ufficiostampadipendenti possono sembrare superate ma che sono invece lo zoccolo duro della biodiversità partenopea, quello che impedisce alle multinazionali di entrare e farla da padrona in città. Leggi il caso dei negozi di patatine olandesi che stanno chiudendo a catena dopo neanche un anno.
Il pizzaiolo diventa come il parroco, segue la sua comunità nutrendola, chiudendo un occhio se necessario. Salvatore era nu Guaglione, un ragazzo, quando iniziò a lavorare in questa pizzeria con il padre quasi 40 anni fa. Oggi è aiutato dal figlio Ciro, provetto pizzaiolo, al forno e dalla moglie Patrizia e dalle figlie Susy e Mariarca in sala. Ogni giorno che il Padreterno manda in terra, la pizzeria è aperta, anche in agosto di sera.
Salvatore è affiliato all’Associazione Verace Pizza dal 1988, è un vero maestro che tiene anche corsi e, insieme al figlio, ha vinto anche numerose competizioni. Per lui la pizza è qualcosa di più di un cibo, come per tutti i napoletani è un totem identitario, una passione, anzi, una devozione.
Menu della Pizzeria Addo’ ‘O Guaglione
Add’ò Guaglione si arriva rilassati e ci si rialza sfamati: le pizze in carta sono troppe, ma le classiche noi noi proviamo sempre bastano e avanzano per capire la buona mano nell’impasto e nella cottura. E ci arrecreiamo.
In particolare il calzone Antica Napoli con la scarole buonissima in buona evidenza e ancora con l’uva passa ci regala sapori autentici, un pasto completo vegetale con fibre senza esibizione.
Anche il test-marinara, la vera prova per capire se il pizzaiolo merita una seconda visita, è superato alla grande.
Infine una versione bianca della cosacca molto ben equilibrata.
Pizzeria di quartiere, dicevamo. Qui siamo vicino al San Paolo e spesso vengono i giocatori del Napoli. Perciò troviamo quella dedicata a Cannavaro, un piccolo mosaico di gusti messi insieme.
Buoni e piacevoli quelli che chiamiamo “sfizi”. Da soli valgono il viaggio.
Allora, che altro dire: una autentica espressione di abilità artigianale napoletana. E la domenica provate anche qualche piatto di Patrizia:meritano!
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