di Luca Fontana
A tavola con I Signori
Luglio 2014
La romana del menù recita: “La cena dovrà essere il momento in cui i cuochi dovranno far riassaporare l’importanza del servizio di sala. Saranno loro a ridare ciò che hanno tolto. Nasce la Cucina Italiana Contemporanea”.
Facciamo un salto indietro: lo chef, Daniel Canzian, dopo numerose esperienze, tra cui sette anni a fianco di Marchesi, da executive chef del Marchesino, decide, nell’Ottobre 2013, di iniziare un percorso autonomo. Lo spazio, il suo ristorante, il Daniel, è nella zona a più alta densità di ristoranti emergenti del milanese, tra Brera e Corso Como. E’ su questo terreno che Daniel si impegna, per lasciare un segno nella ristorazione, con lo scopo di ricreare il rapporto con chi ai tavoli si siede, per fare esperienza, per acculturarsi e per godere.
Eccoci all’ingresso, accolti con calore, la cucina è a vista, lo chef saluta ogni cliente, stringendogli la mano. L’ambiente è accogliente e moderno insieme. Siamo al tavolo.
Concordiamo un menù degustazione ampliato, per un’esperienza immersiva nella cucina di Canzian.
Arrivano gli stuzzichini: grissini fritti ripieni di parmigiana di melanzane, cannoli con patè di pollo e grissini speziati (curry, pomodoro, nero di seppia…). Interessante l’utilizzo esteso delle spezie, con un piccante avvolgente, che scalda il palato e lo prepara alla cena.
Come se non bastasse, gnocco fritto e mortadella. Il gnocco, aria pura, leggerissimo, la mortadella fa da contrasto, con appagante grassezza.
Crema di piselli, mascarpone ed olio all’arancio. Leggerissime note acide, subito smorzate dal latticino. Un inizio stimolante.
Arriva il pane, fatto in casa. Spicca la focaccina di patate, saporita ma non invadente, con un filo d’olio e sale.
Un grande vassoio di capperi essiccati, che andranno a dar manforte al…
…battuto di scampi alla pizzaiola: con capperi, pomodoro, parmigiano e olio. Oltre ad essere un bel gioco visivo, la portata si rivela piacevole, con un crostaceo di grande freschezza e le note acide del pomodoro che esaltano ogni sapore.
Minestrone: verdure, acqua di pomodoro e scaglie di parmigiano. L’acqua di pomodoro, acida, aggiunta al tavolo, ridefinisce le verdure, cotte separatamente in padella e di perfetta croccantezza. Il risultato finale è straordinario. Applausi!
Spaghetto Estivo: con bottarga di muggine, pomodoro fresco e scorza di limone. Serviti a temperatura ambiente, per questo estivi. Sapori in alta definizione grazie alla scelta di temperatura ed alla collocazione nel crescendo acido del percorso.
Calamari in tempura di mandorle e riso soffiato, salsa agrodolce (aggiunta da Canzian al tavolo) e cavolo rosso marinato. Lo chef non aspettava altro: portarci in Giappone, non sapendo oltretutto della nostra recente esperienza in quelle terre, uno su tutti Takazawa (https://www.lucianopignataro.it/a/grande-notizia-takazawa/73366/) . Ha imparato bene dai maestri, l’esecuzione è perfetta. La mandorla da un tocco d’occidente, per una portata d’altissima cultura.
Anatra e crema di fragole. Questa non ce l’aspettavamo. Non comprendiamo il voler inserire un piatto di così bassa ispirazione, seppur splendidamente eseguito, in un percorso che ci stava portando allo zenith. Forse una strizzata d’occhio ai critici d’oltralpe. Inutile, a nostro parere, viste le capacità dimostrate dallo chef.
Grattachecca: con frutta fresca e sorbetto al dragoncello. Un finale fresco e divertente, esente da eccessive dolcezze.
Petit fours. Classici, buoni ma impegnativi, ci si può lavorare ancora un po’ su.
Un percorso di rara cultura. E’ difficile trovare in europa persone capaci di giocare con tanta maestria tra note acide e spezie, care alla cucina orientale. Ma Canzian non si ferma qui, i suoi piatti sono qualcosa di più, ispirati e delicati, grandioso mix tra due mondi. Pochissime sbavature, la più tragica quell’anatra, con tutto quello che rappresenta. Ma possiamo comprendere la scelta, soprattutto vista la recente apertura. Anzi, è straordinario vedere quanto il menù sia solido, dritto allo scopo, e lo staff sia affiatato dopo solo otto mesi dall’inaugurazione.
La Cucina Italiana Contemporanea di Daniel Canzian è di grande ispirazione. Sentiremo molto parlare di lui e della sua nuova avventura.
Menù degustazione di cinque portate: 70€
Chef: Daniel Canzian
Ristorante Daniel
Via Castelfidardo, 7
20121 Milano
Dai un'occhiata anche a:
- Magorabin e l’anima snobpop di Torino
- La cucina molecolare classica di Ettore Bocchia al Mistral di Villa Serbelloni. E’ ancora magia sul Lago di Como
- Osteria Al bue grasso a Carrù, grande cibo ma occhio alle posate
- Guido ristorante e la famiglia Alciati in Fontanafredda e Casa E. di Mirafiore, Serralunga
- Emanuele e Michela Scarello conquistano la Croazia: Agli Amici Rovinj a Rovigno
- Antica Osteria Cera a Lughetto, l’eccellenza dell’Adriatico nel menu Azzurro
- A Cucina Rambaldi a Villar Dora, Rambo corre come una lambo
- Procaccini a Milano non rappresenta il nuovo, ma sicuramente il buono