di Marina Alaimo
Il paesaggio del territorio di Marsala è fortemente segnato dalla storia del suo vino. Prodotto in grandi quantità sin dai primi dell’Ottocento grazie all’intuito di John Woodhouse, astuto mercante inglese, rese ricca questa terra. La grande capacità degli inglesi in fatto di commercio internazionale via mare fece dell’areale marsalese un gigantesco distretto vitivinicolo. Ancora oggi la doc Marsala conta più di cento antichi bagli destinati alla produzione vitivinicola.
La posizione sul mare ha favorito il trasporto della merce ed il baglio dei Florio, come altri, fu costruito proprio sul porto di Marsala. In questa splendida struttura del 1860 si vinificano tutt’oggi i vini dell’azienda che dal 1996 è proprietà della famiglia Vesco. Affascinante vino ossidativo, troppo spesso raccontato come vino per intenditori tanto da inibire in molti il piacere di stapparne una bottiglia o di regalarlo. Questa sbagliata comunicazione ha nel tempo tolto spazio ai vini ossidativi italiani e molte aziende marsalesi, per riconquistare mercato, hanno ampliato l’offerta della propria produzione ritornando a realizzare anche vini classici con vitigni tradizionali del territorio. Lo stesso è accaduto alle Cantine Rallo che oggi offrono un’ampia proposta di vini. Tra questi Soleras Vergine Riserva 20 anni 1990 ricalca il concetto di vino ossidativo affinato secondo il metodo portoghese appunto “soleras”. A questo Andrea Vesco ha dedicato la bellissima cena “Con Rallo tra le stelle” il 25 novembre a Città del Gusto Gambero Rosso Roma.
Protagonisti dell’evento i grandi ambasciatori nel mondo dei prodotti italiani, ovvero gli chef che in questo caso sono stellati e membri dell’associazione Le Soste di Ulisse. Nel teatro del gusto, davanti ad una numerosa platea di giornalisti, si sono esibiti con professionalità ed immancabile humor tutto siculo: Tony Lo Coco de I Pupi di Bagheria, Pietro D’Agostino di La Capinera di Taormina, Claudio Ruta di La Fenice di Ragusa, Vincenzo Candiano di la Locanda di Don Serafino di Ragusa Ibla, Angelo Treno di Al Fogher di Piazza Armerina, David Tamburini di La Gazza Ladra di Modica. Molto diversi i piatti tra loro, raccontano colori e sapori della meravigliosa Sicilia, secondo l’estro tutto personale di ogni singolo chef.
L’obbiettivo di riuscire a bere il marsala a tavola e quindi di dimostrare che avesse numerose possibilità di abbinamento con il cibo è stato centrato pienamente e con soddisfazione dei commensali.
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