
di Marina Alaimo
Looking for white è l’appuntamento dedicato all’abbinamento vino mozzarella ideato e curato da Luciano Pignataro, che da diversi anni rientra nel programma delle Strade della Mozzarella. Nell’edizione 2014 si è ritornati sul tema del fiano, vino bianco di punta in Campania, concentrando però l’attenzione sulla sua grande espressività nei tempi lunghi. Quindi una verticale di più annate è sicuramente il modo migliore per comprendere ed apprezzare fino in fondo le capacità evolutive del fiano di Avellino al quale l’azienda Matroberardino ha dedicato una linea Vintage, proprio per sottolineare queste sue caratteristiche.
Come ben sappiamo, la famiglia Mastroberardino si identifica storicamente con la vitivinicoltura irpina essendo presenti sul territorio da almeno dieci generazioni. E’ questo un fiano di impronta molto classica, lineare e territoriale, che ha fortemente contribuito a diffondere la cultura di questa tipologia di vini nel mondo. La linea Vintage è dedicata ai vini bianchi ed è in produzione dal 2002, se ne realizzano 4000 bottiglie per annata proposte al prezzo di 12 €. Il fiano di Avellino affina sei mesi sui lieviti ed esce in commercio dopo quattro anni dalla vendemmia.
Presenta la degustazione Luciano Pignataro; Massimo Di Renzo, enologo dell’azienda, racconta i particolari delle varie annate e Maria Sarnataro, delegata AIS Cilento, guida la degustazione.
La 2010 è l’ultima annata in commercio, esprime una buona intensità di profumi che nelle diverse tonalità ricordano il colore giallo. Esordisce sui toni leggermene tostati seguiti da pesca matura, mimosa e genziana. Il vino al sorso è complesso, scattante sulla spinta della freschezza e della sapidità.
Dolciastra nei profumi l’annata 2009 dall’andamento elegante con tocchi di zenzero, nocciola tostata e zafferano. Molto piacevole al palato e si allunga con sicurezza sull’acidità vivace.
Molto interessante ed espressivo il millesimo 2008, complesso e profondo. Ha una marcia in più che lo fa addirittura sembrare più giovane delle annate precedenti con sentori agrumanti e croccanti e mineralità ben espressa. Il sorso rimanda grande energia con freschezza graffiante e buona armonia tra le varie componenti.
Gioca molto sulla piacevolezza dell’eleganza l’annata 2006, sottile, da inseguire, ma molto intrigante per le note di idrocarburi, per gli accenti balsamici e di pepe bianco. Il sorso sorprende per la vivacità della freschezza, è lungo e profondo.
La 2002 conferma l’eleganza del fiano nei tempi lunghi, ha profumi tendenti al dolce smussati dai toni di idrocarburi e dai sentori appena tostati. Il sorso corre con entusiasmo e senza fiatone.
E’ emozionante la 1998, spuntata a sorpresa e conferma la grande espressività del fiano che non teme il tempo. Ha un bel dinamismo che diverte ed incuriosisce cambiando più volte nel corso della degustazione. Sottile ed elegante con tocchi di idrocarburi e balsamici, è buccia di agrumi e pepe bianco. Sorprende ancor di più al sorso, integro ed elegante, lungamente sapido e fresco.
Foto di Lello Tornatore
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