di Maurizio Valeriani
Essere chiamati a confrontare Pinot Nero e Corvina non è da tutti i giorni. È così che abbiamo accettato il cortese invito della famiglia Tommasi alla degustazione che vedeva la comparazione tra i vini aziendali ed alcuni pinot nero del mondo, svoltasi in una bella sala dedicata del Ristorante Borgo Antico (Hotel Terme Villa Quaranta di proprietà dell’azienda).
Da qualche studio degli ultimi tempi si ipotizza appunto una parentela tra Corvina e Pinot Nero e questo è stato lo spunto dal quale si è partiti per organizzare questa divertente degustazione.
Diciamo subito che non ci siamo uniti al coro dei presenti, che ha cercato di trovare a tutti i costi le similitudini tra vini, a nostro avviso, profondamente, territorialmente, gustativamente, organoletticamente differenti.
Vi diamo conto dunque dei nostri assaggi:
Primo confronto: Valpolicella Classico Superiore Rafael 2010 (Corvina 60% – Rondinella 25%- Molinara 15% ) – Tommasi vs Patagonia Argentina Pinot Nero 2010 – Barda
Nonostante i sentori di frutta matura il Valpolicella è teso sapido minerale con chiusura speziata; il Pinot nero argentino insiste su toni d’incenso e floreali ed è molto fresco. Unico punto in comune: una buona acidità
Secondo confronto: Veronese IGT Crearo (Corvina 50% – Oseleta 15%- Cabernet Franc 35% ) – Conca D’Oro 2010 – Tommasi vs Sonoma Coast Pinot Nero 2008 – Flowers
Qui il confronto è ancora più strano: due annate diverse, l’intervento del cabernet franc, non facilitano la comparazione; il Crearo risulta pieno, avvolgente con note di frutti rossi, cacao e tabacco e chiusura di macchia mediterranea, il Pinot nero statunitense invece è progressivo e fresco e molto elegante e lascia ricordi di arancia sanguinella. Sembra insomma insomma una partita tra un pugile ed un ballerino, entrambi molto in gamba nei loro rispettivi ruoli.
Terzo ed ultimo confronto: Amarone della Valpolicella Classico Riserva Ca’ Florian 2007 (Corvina 75% -Corvinone 15% – Rondinella 10%) vs Nuits Saint Georges Pinot Noir 2006 – Louis Jadot
Un altro fattore ostacola questa ultima serie: l’appassimento relativo all’amarone ed il suo conseguente grado alcolico. Di nuovo un vino potente contro un vino elegante, entrambi di grande personalità, con l’amarone, che nonostante una nota alcolica in evidenza, è avvolgente e persistente, ed il Pinot Nero di Borgogna che gioca invece le sue carte su note minerali e iodate e finale balsamico.
Insomma le similitudini non le abbiamo riscontrate, ma in compenso abbiamo assaggiato vini interessanti da zone del mondo differenti, e forse abbiamo aggiunto ulteriori elementi per valutare le differenze tra i pinot nero di diversi territori del globo.
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