di Albert Sapere
Ponza è la maggiore delle Isole Ponziane, l’arcipelago comprende Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano.
Un posto che vive principalmente di pesca e di turismo. Come tutti i posti turistici con una stagione molto corta, vive di una ristorazione deludente, spesso dozzinale che in tre quattro mesi deve ripagarsi delle spese dell’intero anno e i discorsi di qualità sono l’ultimo dei pensieri.
In questo contesto sicuramente l’Acqua Pazza assomiglia ad fascio di luce nel buio più assoluto.
Aperto nel 1989, quest’anno ha festeggiato i 25 anni di attività, a gestirlo dal primo giorno sono i coniugi Gino Pesce e Patrizia Ronca.
Una cantina invidiabile, fatta di tante etichette con una proposta Internazionale importante, che riesce ad andare anche indietro nelle annate.
Il pescato è veramente sopra le righe, i pensieri per valorizzarlo sono quelli giusti, tecnica ma con moderazione, abbinamenti dettati dal buon gusto, come le presentazioni dei piatti.
Una cucina essenziale, semplice ma mai banale, con un doppio filo conduttore: il pescato ponzese e l’orto della pianura Pontina.
Il savoir-faire di Gino in sala, un servizio molto garbato e di mestiere, la magia di una cena a vista sul porticciolo di Ponza, possono essere degli altri motivi veramente validi per regalarsi una visita a Ponza e all’Acqua Pazza.
Gli immancabili fritti iniziali, un marchio di fabbrica del ristorante oramai, ben predispongono il commensale, perché ben fatti e di grande golosità.
Un doppio assaggio, il polpo e i gamberi, sono il riassunto della filosofia di cucina, niente è sopra le righe tranne la qualità del pescato, molto convincenti.
Gli spaghetti con i ricci di mare sono goduriosi, carnali, colpiscono alla pancia rassicurano e allo stesso tempo sollecitano le papille con una sapidità che diventa il filo conduttore di un piatto sinuoso e seducente.
Gli ziti cacio e pepe, zucchine e pesce bianco, varia in base la pescato del giorno, è un piatto complesso con tante piccole sfumature e tanti piccoli contrasti, in particolar modo un utilizzo giusto del formaggio, in piccole quantità, in modo da non coprire gli altri elementi.
Il piatto del viaggio è la ricciola con le zucchine alla scapece. La ricciola è alta tre dita, la cottura è perfetta, la nota acetosa delle zucchine induce al riassaggio della ricciola più e più volte, delizioso.
I dolci sono rassicuranti, con abbinamenti classici, ben fatti come la piccola pasticceria.
Acqua Pazza
Piazza C. Pisacane, 10
Ponza
Tel. 0771.80643
Apertura: aprile – ottobre tutti i giorni
Nei mesi da giugno ad agosto apertura solo a cena
Dai un'occhiata anche a:
- Relais Le Jardin: un viaggio gastronomico nel cuore di Firenze
- La Garfagnana in autunno, piccola guida da non perdere
- Iotto a Campagnano di Roma, la vera osteria con oste incluso
- Diadema all’Impruneta, il ristorante di Firenze che non ti aspetti alle porte del Chianti
- OSMO Cucina a Firenze, il rifugio sicuro nella strada più turistica d’Italia
- Dove mangiare la migliore carbonara a Roma? Dai mostri sacri alle osterie
- Villa Maiella a Guardiagrele, a tavola dalla famiglia Tinari
- Roma, ristorante Moma: la cucina di Andrea Pasqualucci