di Marina Betto
Si è appena concluso il Festival del Whisky di Roma giunto alla sua quarta edizione. La location è cambiata spostandosi dalla centrale Aranciera di S.Sisto al Salone delle Fontane nel quartiere EUR più adatta ad accogliere un vasto pubblico, ma la formula della manifestazione fatta di business, formazione e entertainment rimane immutata. Sette, otto e nove marzo 2015 sono state le giornate dedicate al whisky che hanno attirato quest’anno molti giovani oltre ai soliti appassionati e forse meno pubblico straniero per un prodotto che rimane elitario ma gode dell’onda lunga degl’amanti della birra che sono in costante aumento.
Grazie a degustazioni libere, masterclasses e percorsi guidati illustrati da esperti del settore è stato possibile tuffarsi nel variegato pianeta whisky che in questo modo è risultato più comprensibile anche ai neofiti. Orientarsi tra i vari stands non è sempre semplice vista l’offerta che spazia dai whisky scozzesi di Islay, Island, Speyside, Highlands, Campbeltown, Lowlands e Galles a quelli prodotti nel resto del mondo dal Giappone all’ Irlanda, Italia, India, Rep.Ceca, Svezia, Taiwan, Tasmania e naturalmente USA. In uno spazio a loro dedicato gli intenditori hanno potuto gustare anche numerose bottiglie speciali e rare tra Ardbeg, Bowmore, Glenlivet, Higland Park, Lagavulin, Macallan, Strathclyde, Tamlavulin e Yoichi, che sono state presentate da Salvatore Mannino Brand Ambassador della Maison du Whisky de Paris, questi whisky di altissimo livello rappresentano ciò che c’è di meglio in commercio e non sono mancate le sorprese anche di qualche vecchia e introvabile bottiglia del passato.
La diversità degli scotch wisky single malt dipende dalle zone di produzione, dalla presenza di acqua, torba e vegetazione e naturalmente dalla mano dell’uomo. Intrigano i whisky tropicali e voluttuosi di Taiwan di Kavalan che mantengono in bocca un gusto esotico di orchidea e mango; affascinano i whisky di Tamdhu che raccontano l’antica storia del clan Macleod 100% sherry casks prodotti nella regione dello Speyside culla del whisky di malto, privi di torbatura o affumicatura esprimono un’anima morbida e dolce che ricorda la frutta matura e l’orzo con sfumature legnose sanno spalancare anche una texture più intensa e torbata, salina con sensazioni di mela cotta e cannella come fa il Glenfiddich ex boubon casks, diverso, proveniente dalla stessa regione.
La verticale intensità con lievi sfumature di erbe e fiori del Sovereign Single Grain Scotch Whisky della Strathclyde Distillery svela invece un alito più delicato dato dal malto di grano mentre Bowmore la più antica distilleria dell’isola di Ily fa riecheggiare nel bicchiere sensazioni marine, torbate e di fumo inconfondibili nel malto d’orzo prodotto in questa parte occidentale della Scozia. In abbinamento con il Bowmore sono state offerte da ” La piazzetta del Pesce” ostriche Fines, Speciales e Pousses en claires prodotte in Italia e coltivate in sospensione, dal gusto sapido e mediterraneo che trovano il giusto abbinamento con un w hisky invecchiato in botti di sherry oloroso.
Gli imbottigliatori indipendenti sono quelli che fanno cultura su questo tipo di distillato e sono presenti alla manifestazione con whisky come il Kilchoman che nasce nell’ultima distilleria agricola aperta su Ily. Per gli amanti del sigaro è stata allestita una cigar room dove l’incontro più riuscito è con whisky morbidi e corposi come il Glendronach oloroso 1993.
Interessanti sono apparsi i whisky di Highland Park prodotti nelle isole Orcadi che riflettono i profumi del luogo sprigionando sentori di torba e mare intensi e salini con leggerissime note metalliche e iodate. Particolare e raffinato è il whisky prodotto in Giappone rappresentato da Nikka Distillery e Hakushu che non si lasciano dimenticare.
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