di Gemma Russo
Interprete di Terra Madre per Slow Food Campi Flegrei è stato, mercoledì 19 Novembre 2014, Fefè. Nell'insenatura dell'antico Porto di Miseno, quattro portate hanno raccontato la Terra Flegrea, attraverso i suoi prodotti. Tra gli ingredienti utilizzati da Bruno Esposito, durante la serata, il principale è stato la cozza, quella di Capo Miseno, proveniente dal chioschetto di Bartolo, illustrata dallo stesso durante la serata.
Per iniziare, zuppetta di cicerchie in brodo di pesce, con seppia scottata, tagliuzzata all'interno. Delicato ma persistente l'olio extra vergine d'oliva, proveniente da un frantoio del Cilento.
Colorato il secondo antipasto, composto da un gratin di cozze ed alici del Golfo di Pozzuoli, piccole nella pezzatura, posizionate ai lati di una insalata, fatta con foglie crude di spinaci, carote, pezzettini di melannurca, gherigli di noce, condita con colatura di alici di Cetara, per dare sapidità al tutto.
Poi, la crema di cicerchie, frullata grossolanamente, per conservare la granulosità che caratterizza quella flegrea, è stata la base per il nido di spaghetti con le cozze. Queste ultime sono, in questo periodo dell'anno, più piccole di dimensione, ma conservano la netta e piacevole personalità sapida.
Ad accompagnare i due antipasti ed il primo, è stata la Falanghina 2012 di Contrada Salandra, spiegata da Giuseppe e Sandra, presenti alla serata.
Simpatico il sandwich di sgombro e scarola liscia, saltata in padella con uvetta e pinoli, su una saporita vellutata di zucca, proveniente dalla vicina Miseno. Piatto questo che anticipa per i profumi, i sentori natalizi, accompagnato dal Piedirosso 2010 di Contrada Salandra.
Si finisce in modo classico: torta con melannurca dei Fondi di Baia e crema pasticciera.
Una parte dell'incasso andrà a finanziare il progetto Slow Food “10.000 orti in Africa”. Questa è solo la prima serata di un percorso più lungo, che porterà Slow Food Campi Flegrei nelle cucine di ben undici ristoratori, dislocati in parti diverse sull'eterogeneo territorio.
Seguiremo tutto da vicino, cercando di raccontare l'ardore della bella Terra Flegrea.
Foto di Marina Sgamato
Regia di Costantino Sgamato
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