Competenza, professionalità, generosità, cortesia. Questi gli ingredienti della “Braceria Bifulco” di Ottaviano, in via Lavinaio nei pressi della stazione San Leonardo della Circumvesuviana.
Il giovane patron, Luciano, non ne sbaglia una, frutto della sua continua attenzione al cliente e all’alta qualità, anche se preferisce sottrarsi ai riflettori e ai flash.
Non si è smentito neanche durante l’evento “’Na sera ‘e maggio”, nato in onore del libro della giornalista enogastronomica Nunzia Gargano, “Le ricette dell’Agro Nocerino-Sarnese” (Prefazione di Luciano Pignataro), edito dalle Edizioni dell’Ippogrifo.
Giovedì 28 maggio scorso, infatti, la serata è stata curata nei minimi particolari perché niente è stato lasciato al caso.
D’altronde quando in cucina c’è uno chef come Gioacchino Vorraro (per tutti Francesco) insieme a Dario De Gaetano si è già a metà dell’opera.
Sì perché questo ragazzo adora cucinare e “sperimentare” con serenità i piatti della tradizione arricchiti di volta in volta di qualche elemento unico.
La conferma arriva dal menu primavera-estate appena partorito e saggiato durante l’ultima degustazione.
Francesco è un ricercatore instancabile, percorre in lungo e in largo la provincia e la regione alla ricerca del prodotto migliore. Solare, allegro, sereno trasporta tutte queste caratteristiche in ogni singolo piatto.
All’assaggio le emozioni non mancano mai.
“’Na sera ‘e maggio” si è rivelata un momento indimenticabile per chi è intervenuto. Occhi e palato sono stati coccolati allo stesso modo con la pasta cresciuta ai fiori di zucca accompagnata da “Crote” Irpinia Rosato Doc dell’azienda avellinese “Colli di Castelfranci”, i cui vini sono stati coprotagonisti del menu. Complice anche il personale di sala, capeggiato da Angelo Tancredi.
E giovedì, per la prima volta, abbiamo assaggiato la margherita mai infornata e la “pecorina di melanzane”, una parmigiana al pomodoro giallo.
Incantevole il primo piatto: fusilli al limone con zucchine novelle e stracciata di bufala.
Senza parole anche per il maialino su macedonia di verdure, che ha riscosso il plauso dei degustatori.
Dulcis in fundo, un’altra virtù di Francesco, i dolci appunto: la cialda di cioccolato con morbido di nocciole e lamponi valorizzata da “Sinfonia Irpinia” Fiano Passito Doc ha confermato la poliedricità di uno chef che diventa più interessante e creativo di appuntamento in appuntamento.
D’altronde non capita tutti i giorni di incontrare uno chef e un patron che sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda e perseguono gli stessi obiettivi nel nome della piena soddisfazione di chi varca la soglia di un luogo, nato innanzitutto per fornire un servizio globale ed efficiente.
Foto GiMa
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