di Enrico Malgi
Cos’è che fa una gastronomia di qualità? Sicuramente la scelta di prodotti territoriali sani e genuini come quelli quasi tutti a marchio Dop e Igp della Campania, tipo la mozzarella di bufala ed i formaggi, i pomodori di San Marzano, del Piennolo e di Corbara, l’olio evo, la pasta di Gragnano, il pesce fresco, gli ortaggi, le verdure, la frutta, le carni, la pizza, i dolci, il caffè, i vini, ecc. Proprio come accade a Gallarate ed in tutta la Lombardia ed il Nord Italia, dove non mancano ristoranti, trattorie, pizzerie, bar ed enoteche gestiti da campani, che hanno fatto la loro fortuna proponendo prodotti di qualità semplici e naturali della terra d’origine.
Nella accogliente cittadina del Varesotto e nel suo hinterland si contano alcune decine di locali connotati da una cucina espressamente campana. Il top è rappresentato da Ilario Vinciguerra, che ha aperto alcuni anni fa in pieno centro cittadino il suo ristorante, praticando una cucina creativa ed innovativa.
C’è un locale, tuttavia, che ha sempre solleticato la mia curiosità, perché è posizionato in una delle arterie principali di Gallarate, in Viale Milano, letteralmente assediato tutte le sere, escluso naturalmente il giorno di chiusura del martedì, da una lunga fila di auto. Non mi spiegavo il perché di tanto successo, dovevo assolutamente visitarlo. Detto fatto, una sera, durante le festività post-natalizie, sono stato a cena in questo locale, insieme all’amico Biagio Ciano, che si chiama “Ristorante Pizzeria Grotta Azzurra” ed è gestito da Mario e Mauro Giordano, padre e figlio provenienti da Corbara, comune alle pendici dei Monti Lattari a ridosso della Costiera Amalfitana e famoso nel mondo per la coltivazione dei suoi pregiati pomodori.
Mario ha aperto il suo esercizio nel novembre 1983, quando è salito qui insieme con la moglie in cerca di fortuna, come molti altri meridionali, e dopo qualche iniziale difficoltà ha ingranato la marcia giusta ed ha avuto pieno successo. Sollecitato dalle mie domande a proposito delle ragioni di questo exploit, mi confida che: “La nostra è sempre stata per scelta una cucina mediterranea, perché siamo convinti che sia giusto salvaguardare quello che tutto il mondo ci invidia: i veri sapori e la cucina della nostra terra. Per questo abbiamo sempre cercato di privilegiare tutti i prodotti della Campania, dalla quale partono le nostre origini. Ed i nostri clienti ne sono entusiasti e si sono fidelizzati nel tempo, anche perché cerchiamo di tutelarli con un ottimo rapporto qualità-prezzo”.
Il simpatico e sorridente chef Giuseppe Menna, inutile dire anche lui campano, mi propone in successione alcune sue pregevoli interpretazioni.
Si incomincia con una Pizza bianca con gamberi, rucola, polpa di gamberi e mais. Sfiziosa e gustosa.
Segue un antipasto di Calamaretti su vellutata di fagioli cannellini, erba cipollina e fetta di pane tostato. Semplice e gradevole.
Per primo piatto Paccheri con pomodorini, melanzane, cozze e mozzarella di bufala. Tripudio di veraci sapori mediterranei, nel solco della più classica tradizione regionale ed ingredienti che ben si sposano tra di loro. Sicuramente la portata migliore della serata.
Per secondo Scottata di tonno fresco su tartare di scampi al limone, patate paglia e pistacchio. Il piatto che mi ha meno emozionato, pur apprezzando l’ottimo assemblaggio degli alimenti.
Ancora un secondo: Dentice in crosta su crema di asparagi, zucchine e nocciole. Piatto croccante, goloso e centrato.
Ecco poi un pre-dessert: Sorbetto alla nocciola con liquore Braulio ed aceto balsamico. Interessante.
Per dolce Millefoglie con ricotta e gocce di cioccolato su salsa aspra di frutti di bosco. Semplice, delizioso e poco zuccherino, proprio come ci vuole alla fine di una cena senza appesantire lo stomaco.
Per accompagnare tutto il pasto sono state stappate tre bottiglie di vino: un Prosecco Biologico Docg Brut Canah dell’azienda Perlage, una Falanghina del Sannio imbottigliata da Ettore Sammarco ed un Pecorino d’Abruzzo di Marramiero. La carta dei vini va sicuramente migliorata. La lista del menù poi contiene molte altre interessanti proposte della classica e tradizionale cucina campana da cui attingere.
In conclusione la cucina è semplice e gustosa, naturale e mediterranea, spontanea e coinvolgente, con piatti ricchi di sapori veri e genuini. Niente arzigogoli o voli pindarici, niente indulgenze a contaminazioni straniere, ma soltanto piatti della tradizione campana di ottima qualità, soprattutto di mare. Qui il pesce è sempre fresco, perché il mercato ittico di Milano, il più importante d’Italia, dista pochi chilometri da Gallarate. Se poi rapportiamo il tutto al prezzo, allora il riscontro è nettamente positivo, perché mediamente si spende intorno ai 30,00 euro.
Foto di Enrico Malgi
Ristorante Pizzeria Grotta Azzurra
Viale Milano, 55 – Gallarate (Va)
Tel. 0331 795181 – Fax 0331 773461
info@grottazzurra.eu – www.grottazzurra.eu
Chiuso il martedì. Ferie una settimana a Ferragosto e durante il periodo tra Natale e Capodanno
Aperto a pranzo e cena
Coperti: 150
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