Non ci siamo abituati ma esistono le vigne a sfondo urbano, quelle -cioè- che all’orizzonte nascondono palazzi e strade invece che monti e tramonti.
Non è da meno la città dell’amore: Parigi che le nasconde dietro la Basilica di Montmartre.
Capita in città dove il vino ha lunga storia e profonde tradizioni. Capita dove il vino si fa di qualità per goderselo a tavola e dove il business viene dopo tutto questo, forse.
“Clos Montmartre” è il nome delle vigne cittadine di Parigi situate a nord della città, alle spalle della Basilica del Sacro Cuore. Pare risalgano all’era gallo-romana e la relativa produzione vitivinicola, pare sia stata promossa con decisione dalle badesse di Montmartre appunto. La Basilica ogni anno attira flussi ininterrotti di turisti da ogni parte del mondo. Ma per visitare i vigneti serve un piccolo sforzo in più: serve recarsi alle spalle della basilica, allontanarsi dal flusso più folto di turisti (nel frattempo, a loro volta, assaliti dagli artisti di strada che in ogni lingua propongono un ritratto) ed immergersi negli angoli più romantici della vecchia Parigi.
Dopo un paio di curve, seguendo un piccolo cartello che ne indica la direzione, si arriva a questo piccolo vigneto; si tratta -infatti- di non più di 1500 mq per una produzione totale di circa un migliaio di bottiglie l’anno. Introvabili però. Con etichette realizzate da artisti locali, in realtà, il vino viene venduto ogni anno all’asta a prezzi, pare, altini non tanto per la qualità del vino (che non sembra rispecchiare l’eccellenza francese a cui siamo abituati) ma piuttosto perché il ricavato è devoluto in beneficienza ed ecco che nessuno muove critica in proposito.
La cosa che, invece, mi stupisce è la difficoltà di visitare questo vigneto che include ben 27 diverse varietà, se non in gruppi folti e organizzati per tempo. Io ho la fortuna di arrivare sul posto e trovare degli operai che stavano per entrare in quel momento e mi hanno concesso qualche foto e qualche domanda in un mio francese tutto arrugginito. Coincidenze!
Basta però trovarsi in zona ad Ottobre quando si tiene la festa della vendemmia che pare abbia un successo notevole con manifestazioni, canti, balli e degustazioni di prodotti tipici e vini vari che coinvolge tutto il quartiere con l’intervento di personalità politiche da tutto il territorio nazionale.
Allora proverò a ritornarci in Ottobre magari… ma prima ci sarà una approfondita visita nelle vigne metropolitane della bella Napoli!
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