E sì, Alice Paillard ha proprio deciso che il piacere di questa esclusiva verticale dei suoi grandi millesimi ce la dobbiamo sudare. Nel senso che la Baita Gardonè, posta a 1.200 metri di altitudine nel territorio di Predazzo, la abbiamo raggiunta in camminata seguendo il percorso Latemarium inaugurato lo scorso luglio. Si sale fino a 2.200 metri e con l’aiuto della seggiovia riusciamo a semplificare il tragitto altrimenti troppo arduo per una cittadina come me che al massimo si sposta in metropolitana. A parte i giochi di parole, il paesaggio offerto dal massiccio del Latemar è mozzafiato e molto vario: si passa dall’austerità nuda delle Dolomiti di Brenta alle distese verdi delle vallate con vista a 360° dalla Catena dell’Adamello fino alle Alpi Venoste e Breonie. L’arrivo alla bellissima baita rinfranca la fatica della salita.
E’ un luogo di piacere concepito proprio per godere in leggerezza di queste montagne altrimenti dedicate agli sci o ai lunghi percorsi a piedi. Dalla grande terrazza lo sguardo si perde sulla spettacolare catena dei Lagorai dalla quale gli ospiti si rilassano spesso bevendo champagne. Quindi non è stata scelta a caso per la cavalcata del tempo sui grandi millesimi. La verticale di champagne è stata pensata come pregiato pretesto per salutare la stagione estiva ed avviarsi quindi a quella invernale che porta qui tantissimi turisti. Ben dieci annate per confermare il grande impegno della maison Paillard nel fare prezioso uso del tempo. Atteso e celebrato con rispetto e profonda consapevolezza del valore che assume nel progetto grandioso di realizzare solo champagne da emozione.
Emozione e non perfezione – due concetti in antitesi anche se non sempre tanto distanti. L’intenzione di partenza è sicuramente quella di confermare la fiducia verso questa grande maison particolarmente ambiziosa. Ecco quindi il motivo della scelta del brut, la versione che più di ogni altra racconta l’abilità e lo stile dell’azienda. Ma solo delle annate migliori che attraversano l’arco di tempo di dieci anni di millesimati tra Blanc de Blancs e Assemblage: 2004, 02, 99, 96. Alice esordisce sottolineando l’importanza di raccontare la storia di questo vino e dei suoi territori. Fattore indispensabile perché si riesca a cogliere il valore delle tecniche raffinatesi nel tempo ed i grandi risultati ottenuti. In effetti lo champagne è frutto soprattutto della tecnica che l’uomo ha dovuto escogitare per riuscire ad ottenere del buon vino a queste latitudini. Ecco quindi l’importanza di assemblare più varietà di uve provenienti da più appezzamenti diversamente esposti al sole e dai suoli variegati. Ma veniamo a questo lungo percorso degustativo.
Si parte dal millesimo 2004 alternando i Brut Assemblage a quelli Blanc de Blancs in un gioco estremamente interessante e divertente. Conduce Alice con passione e piglio sicuro.
Il Brut Blanc de Blancs Millesime 2004 è prodotto da uve chardonnay provenienti dai crus migliori. Esprime un naso classico, ancora teso nei profumi citrini di arancia e mandarino ai quali la tostatura di mandorla dà spessore mentre il glicine un tocco di eleganza. Il sorso è sottile, leggiadro e lungo con rimandi di agrumi e chiusura appena amara.
Brut Assemblage Millesime 2004 composto da uve chardonnay per il 48% e da pinot noir per il 52% provenienti da nove crus diversi. La sboccatura avviene nel 2012 ed il dosaggio è molto basso. A differenza del precedente i profumi sono più delicati ma descrive una maggiore ampiezza ed espressività al naso che va dai toni freschi del mandarino, alle erbe mediterranee, intrigante nei caratteri di mineralità gessosa fino a toccare le rotondità del miele di acacia. Il sorso ha l’energia della freschezza vivace, ma non tesa ed in piena armonia con i toni salati sui quali si allunga con sicurezza.
Brut Blanc de Blancs Millesime 2002 da uve chardonnay provenienti dai grand crus Oger e Le Mesnil sur Oger. Alice descrive l’annata piuttosto regolare che ha generato vini di grande energia. Sboccatura nel 2013 e poi un altro anno di riposo in bottiglia per riprendersi dallo stress del dégorgement. Solo cinque grammi di zucchero in dosaggio. E’ dinamico e tende ai toni maturi al naso con profumi di mela cotogna e cera d’api smussati delicatamente da accenti fumè e di menta peperita. Il sorso ha grande eleganza e vivace freschezza, lungo e vibrante.
Brut Blanc de Blancs Millesime 1999 – uno dei miei preferiti. Sboccatura 2002 seguita da un anno di sosta in bottiglia. Il tempo sempre più concede il lusso della profondità e dell’emozione. Molto diverso da tutti gli altri in ogni minima espressione. Dichiara temperamento esuberante già al naso, sempre contenuto dalla costante dell’eleganza. E’ cassis e frutti neri di mora, sottile e discreto nella tostatura di nocciola che gli dà pungenza mentre la salvia lo riconduce all’eleganza. Anche al palato il vino alterna l’energia vibrante della freschezza ad un ritmo cadenzato che lo riporta ad una piena armonia chiudendo abilmente su note saline.
Brut Assemblage Millesime 1999. Bruno Paillard definisce questo champagne caloroso e tumultuoso. Molto immediato, avvolgente ed esuberante allo stesso tempo. I toni fruttati tendono alla dolcezza dell’albicocca essiccata seguiti da liquirizia e tostatura di nocciola che gli conferiscono un bel movimento. Il sorso forse è un po’ monocorde.
Brut Blanc de Blancs Millesime 1996. Prodotto con uve chardonnay provenienti dai grands crus Oger e le Mesnil sur Oger.
L’ottima annata unita alla generosità del tempo rendono strepitoso questo champagne. L’eleganza viene celebrata in ogni trama del vino. Sboccatura 2013. Champagne dell’emozione, profondo, da attendere lungamente nel bicchiere. Esprime un carattere decisamente minerale di pietra marina, poi sussurra delicatamente il suo racconto fatto di tocchi fumè, incenso, tostatura di nocciola e arancia amara. In bocca si fa bere e ribere all’infinito. Sottile, agile, accattivante, mantiene integra l’energia della freschezza in perfetto equilibrio con gli umori del vino.
Brut Assemblage Millesime 1996. E’ composto da uve chardonnay per il 52% e per il 48% da pinot noir provenienti dalla vigna Avize in Còte de blancs Grands Crus e dalle vigne 1er cru e Grands Cru Mailly, Mareuil sur AY, Rilly et Villers Marmery sulla montagna di Reims. Sboccatura 2007. Ha profumi maturi e qualche nota ossidativa riscontrata anche al palato.
Sede in Avenue de Champagne 51100 Reims – France Tel : +33(0)3.26.36.20.22 Fax : +33(0)3.26.36.57.72 www.brunopaillard.com info@brunopaillard.com
Baita Gardoné
Ganischgerhof Mountain Resort & Spa
Questa scheda è di Marina Alaimo
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