di Albert Sapere
Una delle pagine più famose della letteratura ha il sapore e il profumo di una madeleine. Grazie a un’improvvisa e travolgente sinestesia, questo dolce che ha origine nel comune di Commercy nel nord-est della Francia ed in seguito diffuso in tutta la nazione, riporta alla memoria di Marcel Proust la sua infanzia, questa sensazione si tramuta nella necessità di trasformarla in scrittura e così ha origine l’intero ciclo di “Alla ricerca del tempo perduto”.
Frequento questo ristorante da parecchi anni oramai e ogni volta che torno a Casa del Nonno mi procura una sensazione simile a quella che ha provocato la madeleine a Proust, perché ritrovo la memoria, quella del cibo della mia infanzia dei racconti delle nonne e dei pranzi nei giorni di festa.
Negli anni si sono avvicendati al comando della cucina tanti bravi cuochi, cito a memoria: Donato Episcopo, Peppe Stanzione, Eduardo Estatico, ma l’idea di cucina è sempre fedele a se stessa, anzi il paradigma nel pensiero dei piatti è sempre identico.
Si parte dalla tradizione, quella delle ricette scritte e non scritte, quelle popolari, quelle in cui ogni famiglia ha la propria variante per arrivare ad una versione personale, più leggera ed elegante di quella originale, ma sempre alla ricerca della memoria, quella dei sapori perduti e delle emozioni.
Raffaele ha un gran fiuto per i prodotti veri, praticamente tutti i giorni in giro a scovarne di nuovi, incarna l’identikit del perfetto dell’oste, quello colto, che diventa la fortuna dell’ospite, anzi di tutti gli ospiti.
Allora può capitare la capasanta, un cibo che non adoro, però è veramente ben cotta e meglio abbinata, piatto su toni molto delicati.
Oppure il carciofo arrostito liquido e solido stracciatella di bufala e scampi, che restituisce note intense in un contrasto dolce/amaro e grasso/tannico amplificato dalla nota affumicata.
Poi ci sono gli spaghetti spezzati patate e totani, in una versione estiva della pasta e patate.
I mezzi paccheri ripieni di patate e ragù di polipo, rustici, quasi carnali, golosi.
L’agnello e la pecora: tortelli ripieni di genovese di agnello e salsa di pecorino di moliterno è il piatto del viaggio, anzi tra i piatti da ricordare in questi primi sei mesi di viaggi. La genovese di agnello è racchiusa nei tortelli, elegante ma intensa, la salsa di pecorino aggiunge piacevolezza ne smorza le spigolature. Un piatto dai forti sentori vegetali la carne è un comprimario che regge la “spalla” splendidamente. Deliziosi, punto.
Degli spaghetti al pomodoro selezione Raffaele Vitale ne ho già parlato.
Sorbetti e piccola pasticceria per finire la cena.
Casa del Nonno 13
Via Caracciolo 13 in località Sant’Eustachio
Tel. 089.894399
Sempre aperto, chiuso lunedì
Ferie nella seconda metà di agosto.
Dai un'occhiata anche a:
- Anema e Pizza ad Acciaroli: un’esperienza di gusto e tradizione nel cuore del Cilento
- La seconda vita della Taverna del Capitano a Nerano: Casa Caputo
- Sensi Experience a Teano: valido indirizzo per gustare una cucina autentica
- Vin’Enzo a Taurano (AV), un’Osteria ed enoteca nel Vallo di Lauro in Irpinia
- Don Salvatore, Monte Di Procida
- Lo Sciabecco, cucina cilentana di mare ad Ascea
- A Trentinara la cucina lenta di Villa Tredaniele
- Daniele Landolfi, fornaio e chef, fautore della tradizione Leuciana