di Antonio Prinzo
Non sono stato all’Expo, forse ci andrò più in là, forse si, forse no, portandomi dietro tutte le mie perplessità e dubbi; ma so già che la mia curiosità un po’ infantile mi ci porterà e chissà se qualcosa resterà tra un si e un no.
Ma Milano non è solo Expo e allora sono stato alla Triennale a vedere Arts & Foods mostra a cura di Germano Celant, due secoli di trasformazioni che hanno visto le arti e i cibi cambiare con velocità incredibile, passando da momenti di azione ad altri di reazione, da leziose cucine di inizio ottocento a lance futuriste che mostrano la luce e l’ingegno del nostro creare. Creare per noi, per loro, per chi non si accontenta di falsi piani e strade tracciate, Arts & Foods per chi ama la cultura del cibo e l’arte figurativa, per chi ama giocare con la memoria, con gli anni che passano e gli anni che saranno.
L’esposizione si muove su un piano cronologico, attraversando più di due secoli e si parte da oggetti e quadri dell’ottocento:
allarga lo sguardo all’oriente e i suoi delicati rituali:
Si viaggia verso la leggera follia del Liberty.
Si vede un bar come ancora ci sono nelle nostre grandi città, pensiamo a Torino e i suoi caffè storici.
Attraversiamo il futurismo.
Si arriva al fascismo e alla guerra.
Si trasloca negli anni cinquanta con una magnifica macchina per il caffè.
Ed eccoci ai giorni della nostra o almeno mia memoria.
Solo qualche immagine e poche parole per una mostra molto interessante, che ha mosso la mia mente tra piaceri e nostalgia in una Milano in grande movimento e con lo sguardo in avanti.
Arts & Foods
Palazzo della Triennale
Via Alemagna 6 – Milano
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