di Maurizio Valeriani
Il Sagrantino è l’uva al mondo che ha la maggiore quantità di polifenoli, superando anche il Tannat dell’Uruguay, secondo le dichiarazioni di Fulvio Mattivi della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige che, ad “Anteprima Sagrantino 2011” ha presentato lo studio “Il Montefalco Sagrantino si riconosce dal suo tannino”, realizzato con il Consorzio di Tutela dei Vini Montefalco.
Ciò nonostante, spiega lo stesso Fulvio Mattini, il tipo di tannini presenti nel Sagrantino è idoneo a produrre vini di qualità, per la composizione del tannino stesso, che sarebbe in grado di rendere i vini meno astringenti di altre tipologie di vitigni.
La degustazione alla cieca di una sessantina di vini (31 sagrantino annata 2011, 10 sagrantino passito annata 2011, 20 sagrantino vintage e 3 sagrantino passito vintage) dei 25 produttori che hanno aderito all’iniziativa nella bellissima sala consiliare del Comune di Montefalco, ci hanno dato prova del percorso di crescita della denominazione, al punto che finalmente con l’annata 2011, più della metà dei campioni assaggiati, ha un tannino che seppur presente, non ostacola le beva, ma anzi ne esalta il sorso.
Sempre problematico l’assaggio delle vecchie annate, alcune delle quali con tannini irrisolti ed irrisolvibili e mancanza di piacevolezza.
Ma veniamo ai nostri migliori assaggi divisi per categoria:
Migliori Sagrantino di Montefalco 2011
Collellodole – Milziade Antano : la bocca non è frenata, ma esaltata da un tannino di qualità, che fa da sottofondo a sentori di frutti rossi e spezie orientali, e al finale di macchia mediterranea. Avvolgente e molto elegante;
Tenuta Rocca di Fabbri: di grande materia, speziato ed agrumato, pieno e fine, di grande progressione e “polposo”, chiude con toni minerali e di more selvatiche;
Moretti Omero: di grande personalità, con sorso ricco e potente, e chiusura sapida e succosa;
Milziade Antano: anche il sagrantino base di Milziade Antano è di grande eleganza, con grande progressione, buona sapidità, e finale fumè;
Scacciadiavoli: molto elegante e teso, con note di frutta secca, macchia mediterranea e finale di grafite;
Colle alle Macchie – Tabarrini : una leggera alcolicità non è di intralcio ad una bocca sapida ed avvolgente, e ad una materia imponente che in chiusura lascia sensazioni di frutti rossi e mallo di noce;
Carapace- Tenuta Castelnuovo: i Fratelli Lunelli fanno bene anche in Umbria oltre che in Trentino. Materia ed eleganza, si fondono con mineralità e sapidità per un sorso succoso e persistente;
Fattoria Colsanto: questo vino della famiglia Livon in Umbria è veramente una sorpresa con note fruttate, sapidità, forse un filino “piacione”, ma ben eseguito;
Collenottolo – Tenuta Bellafonte: avvolgente e succoso, con note speziate ed agrumate, dal sorso dinamico e ritmico;
Romanelli: note di spezie dolci si uniscono a toni minerali e fanno da preludio ad un sorso pieno e scorrevole;
Di Filippo: agrumato, progressivo, dinamico, ha ricordi di spezia e macchia mediterranea;
Benedetti e Grigi: teso, minerale, con chiusura di frutta secca e note fumè;
Migliori Sagrantino di Montefalco passito 2011
Pardi: tanta materia, per un passito sapido e dinamico che chiude con note di frutti rossi ed eucalipto;
Antonelli: teso, elegante, sapido, con sentori di fiori rossi, lampone e macchia mediterranea;
Romanelli: ricco, pieno e speziato, con chiusura agrumata e balsamica;
Migliori Sagrantino Vintage (annate dalla 2004 in giù) e sagrantino passito Vintage
Antonelli 1996: grande materia, vivo, vibrante, balsamico, chiude con note di frutti rossi e macchia mediterranea;
Collellodole 1999 – Milziade Antano: pieno ricco, scalpitante, ha note di arancia sanguinella e chiude con una piacevolissima scia sapida;
Sagrantino passito 2004 – Colle Ciocco: ancora floreale, con toni di macchia mediterranea e erbe aromatiche e una piacevolissima salinità.
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