di Enrico Malgi
Non è certamente il primo caso che un emigrante faccia il percorso inverso da nord a sud per seguire la sua attività lavorativa. Ma quello che stupisce è che Fabrizio Vincifori, in compagnia della moglie Ornella Recalcati, ha dovuto superare molti ostacoli per arrivare alla meta prefissata, per fortuna senza mai desistere ed animato sempre da forte determinazione. Ed i risultati alla fine lo hanno giustamente premiato, nonostante mille peripezie e innumerevoli cavilli burocratici. Fabrizio è un uomo di mezza età longilineo, simpatico, baffuto, garbato e premuroso, che viveva a Monza dove conduceva l’azienda di famiglia, mentre Ornella, una signora minuta, mingherlina e dai modi gentili, era insegnante in una scuola materna. Dal 2004 si sono trasferiti nel Cilento, perché affascinati da questo territorio incontaminato, puro e selvaggio, che conoscevano già dal lontano 1973, quando sono venuti qui la prima volta e se ne sono subito innamorati. E già da allora avevano maturato l’idea di mettere su un’azienda agrituristica modello e così, dopo aver profuso sforzi ed energie, investito grandi risorse economiche e trascorso un lungo tempo ad inseguire il loro sogno, finalmente dopo tanti sacrifici ed attesa l’opera è arrivata a compimento circa un anno fa.
Sulla verde collina della Civitella, dove storicamente è nata la prima viticoltura del Cilento e che guarda il mare, i monti Gelbison e Stella, gli abitati di Cannalonga, Novi Velia e Vallo della Lucania, proprio qui Fabrizio ha voluto che sorgesse l’Azienda Agrituristica Ristorante La Campetella, che prende il nome dalla località moiese.
La proprietà di quattordici ettari è immersa in una folta vegetazione e contornata da alberi di frutta, di castagno e di olivo e si trova proprio ai piedi dei resti di antiche vestigia di origine greca e romana. In attesa di costruire le camere e le infrastrutture necessarie per gli ospiti, adesso funziona il ristorante aziendale, condotto dallo chef Fausto Lucchesi che dal suo estro tira fuori piatti prelibati ed imperdibili. Ed in questo è aiutato molto dalle infinite materie prime che sono a disposizione.
Qui, infatti, si allevano bovini, ovini, caprini, maiali, conigli, pollame e perfino quaglie, con i quali si producono carni, salumi, formaggi e uova, oltre a frutta, ortaggi, conserve, confetture, marmellate, liquori, miele, pane, pasta, olio e vino con metodo biologico Inoltre ci sono cavalli per il trekking, stalloni per la riproduzione, ponies ed asini.
Il ristorante, che può contare su duecento coperti e munito anche di una grande cantina interrata, è stato ricostruito in pietra locale sulle fondamenta di un vecchio casolare che ben s’inserisce nel contesto paesaggistico. E’ dotato di ampie e luminose vetrate e di una terrazza panoramica, da cui si può scorgere tutta la vallata sottostante. Funziona sempre a pranzo ed a cena, con la sola chiusura del lunedì in inverno, ed è diventato ormai meta obbligata per tutti i gourmet che vogliono sperimentare una cucina sana, genuina e tradizionale, ma anche creativa e fantasiosa.
Lo chef mi ha preparato alcune cosette sfiziose, che ho molto gradito, accompagnate da un buon aglianico aziendale e da squisiti grissini e pani appena sfornati con salame, gorgonzola, noci e farina di lenticchie.
Una schiacciata di risotto e salamella impanata su crema di ceci e salvia impanata
Un ricco antipasto di capocollo, soppressata, salame, pancetta, filetto e prosciutto crudo
Primosale caprino con trito di pomodorini freschi
A seguire caprino cremoso con prosciutto crudo, avvolto con manto di noci e palline di melone giallo, ricotta di pecora con composta di mela e pecorino con composta di pera, uovo di quaglia su letto di carotine e sale nero di Cipro, con zucchine, olio ed aceto, millefoglie di caciocavallo podolico, con lattughino, panino farcito di carne bovina e carote e per finire semifreddo al caffè con crema di cioccolato al caffè.
Tutto ottimo e gustoso. Naturalmente in carta molti primi con pasta fatta in casa, piatti a base di carne di animali allevati in azienda e ortaggi vari.
Azienda Agrituristica Ristorante La Campetella
Via Campetella, 12 – Moio della Civitella (Sa)
Tel. 0974 271202 – Cell. 335 8316647
lacampetella@libero.it
Ristorante di 200 coperti sempre aperto e predisposto per banchetti e cerimonie.
Un pasto costa mediamente sui 30,00 euro
Lingue parlate: Inglese e Francese
Escursioni a cavallo
Fattoria didattica
Foto di Enrico Malgi
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