di Marina Alaimo
Il tempo non ha piegato Emidio Pepe, 82 anni, elegante e fiero accoglie i tanti giornalisti arrivati da tutto il mondo per festeggiare i 50 anni di attività a Torano. Tantomeno i suoi vini che hanno tenuto perfettamente lo scorrere degli anni senza alcuna incertezza. Potremmo definire Emidio un vignaiolo raffinato, con le mani segnate dal lavoro in vigna, ma amante del buon vestire e di quei modi gentili che poco appartengono ormai a questi tempi.
Ha cominciato quando sulle colline teramane molti mollavano perché si era deciso che l’agricoltura dovesse morire per confluire la forza lavoro all’industria. Non lo ha mai accettato in quanto il suo essere uomo coerente non poteva certo rinnegare le origini contadine della famiglia e del proprio territorio. E questa costanza perpetuata nel tempo ha consentito al suo Montepulciano d’Abruzzo di preservare il proprio stile elegante, profondo, a tratti scontroso, specie nei primi anni dalla vendemmia. Ecco perché nell’attraversare questi coraggiosi cinquant’anni con una verticale di nove millesimi, non ci imbattiamo mai in vini polposi e morbidi, omologati allo stile degli anni 80 e 90 che tanti danni ha arrecato all’identità dell’enologia italiana. In sala qualcuno gli ha chiesto se avesse in programma l’utilizzo dell’anfora essendo i suoi vini naturali ed integrati nel circuito dei Triple A. La risposta è stata secca e decisa: ma che d’è st’anfora? Al suo fianco, come sempre ci sono le figlie Daniela e Sofia, oggi coadiuvate dalla giovane e bravissima Chiara, figlia di Daniela. Veniamo alla verticale.
Si parte dalla prima annata uscita sul mercato: 1964. Ha sorpreso tutti per la sua integrità e capacità espressiva rimanendo tra i migliori assaggi di questa verticale. Già dal colore dichiara la sua vivacità, lucente e trasparente nei toni granato. L’eleganza discreta e leggiadra ne accompagna ogni tratto. Sottile, da inseguire pazientemente, delicati i toni spaziati di chiodi di garofano e liquirizia, poi rabarbaro e amarene. Sorprendente al palato, ha mantenuto una buona freschezza, è agile, raffinata la trama dei tannini, lungo e profondo.
1975, unico millesimo ad aver avuto delle criticità dovute alla volatile ed ai profumi non proprio puliti.
Torna a sedurre l’annata 1979, anche questa risulta una delle più acclamate dalla platea. Riprende il fil rouge dell’eleganza, sia al naso che la palato, ha vigore e voglia di raccontarsi. Mantiene un buon dinamismo con profumi che vanno dalla cenere, allo iodio, il frutto è sottile nei toni del sottobosco, il sorso è agile, vivace, ha ritmo e cambia di continuo emozionando non poco.
Nessuna incertezza per l’annata 1983, lasciata in cantina dieci anni perché trovasse il suo momento giusto. Il vino è diretto, profondo, appena balsamico, mantiene un piacevole accento di buccia di arancia, al palato piace soprattutto per la trama tannica ben calibrata dal tempo, è vivace nella freschezza e si allunga sui toni sapidi.
Fa un deciso scatto in avanti la 1985, bellissima, dal piglio sicuro, rispecchia tanto il carattere volitivo ed elegante di Emidio. Esprime piena armonia, con frutto ancora giovane nei toni della ciliegia, è poi cenere, pepe e liquirizia.
Estremamente piacevole anche la 1990, solare ed energica, hai i toni del sottobosco, poi iodio e tabacco, sorso dinamico, incalzante nella freschezza.
Risulta ancora molto chiuso su se stesso il 1993, al naso prevalgono gli accenti speziati, in bocca ha materia, è caldo e tannico.
Tende alla dolcezza nei profumi la 1998, con un piacevolissimo accento di rosa. Il sorso ha carattere, è austero e dinamico e chiude con sottile nota amara.
Si raggiunge nuovamente l’eccellenza con l’annata 2001, da attendere, vuole il suo tempo per esprimersi, è intrigante per l’accento di geranio, frutto integro e accompagnato con discrezione dai toni speziati di pepe nero e cioccolato. Alza i toni al palato che ha temperamento volitivo con tannini ben espressi e freschezza incalzante – di estrema piacevolezza.
Con l’ultimo millesimo in degustazione si comprende a pieno la forte volontà di investire nel tempo: la 2010 necessita ancora di qualche anno per distendersi e trovare la forma migliore. Dichiara quindi l’esuberanza dei giovani, specie all’assaggio, materico, con tannini graffianti e deciso nella spinta della freschezza mentre nei profumi si sofferma soprattutto sui toni fruttai. Presagio di una interessante evoluzione.
A questo punto Sofia sceglie di provare anche il millesimo 1995 che personalmente ama tantissimo. E aveva pienamente ragione, delinea una espressività tutta propria, è grafite ed erbaceo con bocca di grande energia, sottile, austera e un po’ nervosetta.
Sede a Torano, via Chiesi, 10. Tel. 086 1856493. www.emidiopepe.com. Ettari: 20 di proprietà. Bottiglie prodotte: 70.000. Vitigni: montepulciano, trebbiano.
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