di Antonio Di Spirito
Parlare di Abruzzo è abbastanza complesso: è un incrocio di culture eccezionale.
Non è una Regione molto vasta, conta poco più di 10.800 Km 2 in cui vivono meno di 1.300.000 abitanti, e, pur essendo situata al centro della penisola, culturalmente, linguisticamente, economicamente e storicamente è legata all’Italia meridionale: prima dell’Unità d’Italia faceva parte dell’Alta Terra di Lavoro del Regno Borbonico. In meno di 80 chilometri (meno di 50 in linea d’aria) si scende dai quasi tremila metri del Gran Sasso, al mare di Roseto degli Abruzzi; si va da una cultura contadina a quella marinara, dalla pastorizia all’artigianato.
Dovunque si gode un paesaggio degradante dalla montagna, alla collina e, poi, direttamente al mare, con spiagge lunghissime, scogliere e, di tanto in tanto, i trabocchi: antiche piattaforme in legno montate su palafitte, che si protendono in mare, utilizzate una volta dai pescatori e, spesso, trasformate oggi in ristoranti caratteristici.
Le infrastrutture
L’offerta alberghiera sulla costa è veramente imponente; nella sola città di Vasto si contano almeno un centinaio di alberghi; non sono di “Gran Lusso”, ma sono dotati ti tutti i comfort moderni e spesso con spiaggia privata. Nella parte interna e collinare sono molti gli Agriturismo che integrano l’offerta ricettiva.
Insomma, da questo quadro si evince quanta potenzialità ricettiva sia pronta ad attendere il turismo di massa e le promesse non sono campate in aria.
Il Cibo
La scelta è veramente ampia e dipende solo dal posto in cui ci si trova. La cucina di terra è influenzata parecchio dai pastori; durante la transumanza erano molti gli incidenti che occorrevano ai capi di ovini; ed allora i piatti che ancora oggi si possono gustare, sono i tipici “pecora alla callara”, “tacchino alla canzanese”, “mazzarella teramana”, “spezzatino d’agnello”, gli irrinunciabili “arrosticini”, gli “gnocchetti con gli orapi”, “sagne e fagioli”; per non citare poi i vari formaggi e salumi ed, infine, i dolci della tradizione: le ferratelle, i bocconotti, il parrozzo, ecc.
Se ci spostiamo sulla costa, ogni paese ha il suo “brodetto”, una zuppa di pesce tipica della costa Adriatica; ma con le preparazioni del pesce si rientra nella normalità culinarie italiane.
Il Vino
Nel contesto Agroalimentare e turistico, quello del Vino, come in molte altre regioni, è la punta di diamante; è il comparto che, attraverso l’enoturismo, può fare da volano.
Vediamo, allora, qual è lo stato attuale del Vino d’Abruzzo.
Il vino in Abruzzo ha tradizione antichissima; è presente già al tempo degli Etruschi.
Fino al secolo scorso la produzione vitivinicola era basata principalmente su due vitigni: il trebbiano d’Abruzzo ed il montepulciano d’Abruzzo.
Dal primo si ricava il tipico vino bianco della regione; il trebbiano, si sa, non ha grandi doti; se, però, coltivato in buona altitudine ed in zone in cui gode di brezze marine, buona esposizione ed escursioni termiche importanti, come avviene nella costa adriatica tra monti alti e costa, allora si ottiene un ottimo vino, con buona trama ed arricchito da un corredo olfattivi ed aromatico di tutto rispetto.
Con il secondo vitigno si producono due vini tradizionali abruzzesi: il vino rosso omonimo, Montepulciano d’Abruzzo, ed il Cerasuolo d’Abruzzo. Quest’ultimo, nella tradizione antica, era un vino di risulta dalla torchiatura delle vinacce dopo la fermentazione-macerazione e sgrondatura del mosto. Il vino che se ne ricava ha scarso colore, un corpo abbastanza leggero e, soprattutto, è di pronta beva. Oggi, naturalmente, il Cerasuolo non si fa alla maniera dell’antica tradizione, ma con metodologie più moderne, pur mantenendo le caratteristiche organolettiche della tradizione. E per assecondare le richieste del mercato, che vuole un vino rosato alla provenzale, molte aziende si sono attrezzate a produrre un altro vino.
Il montepulciano è un vitigno vigoroso e prolifico; per di più, in questa regione, veniva coltivato a tendone. Questa pratica colturale è di facile lavorazione e protegge i grappoli dall’esposizione al sole forte; permette una sovra-produzione che, talora, ha sfiorato i 400 quintali per ettaro. Per portare a completa maturazione tutta quella quantità di uva, bisognava aspettare tempi lunghi e una buona parte delle uve andava in surmaturazione. Da qui si avevano vini molto corposi e strutturati tanto che il compianto Gianni Masciarelli soleva dire che “…il cabernet serve a diluire il montepulciano”. Le nuove tecniche di allevamento e di cantina, adottate già da decenni, hanno portato a produrre il vino seguendo una tendenza di alleggerimento, ad una versione meno marmellatosa e più scorrevole, pur mantenendo le peculiarità del vitigno. Molti produttori, comunque, sono rimasti fedeli alla vecchia versione, perché il mercato la cerca tuttora.
Poi, da qualche decennio, è arrivato il pecorino.
E’ probabile che le origini di questo vitigno fossero abruzzesi; sta di fatto che si è diffuso prima nelle Marche e poi in Abruzzo. E’ floreale, agrumato e promettente al naso; al palato mantiene le promesse: è gradevole, fresco e ricco di sapori tropicali.
Molti produttori hanno preso a studiarlo ed a sperimentare varie tecniche, soprattutto in cantina. Si tratta di studi personali, niente di coordinato. Abbiamo colto, però, l’intenzione di mettere a fattor comune i risultati raggiunti ed anche l’intenzione di continuare gli studi in modo coordinato e guidati dal Consorzio di Tutela.
Una menzione è doverosa per altri due vitigni a bacca bianca, con produzioni modeste e limitate in alcuni territori: la passerina e la cococciola.
Migliori assaggi
Per il secondo anno consecutivo ho partecipato alla manifestazione ABRUZZO WINE EXPERIENCE organizzata dal CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO, avendo, però, già partecipato, in anni pregressi, ad altre manifestazioni di Anteprima organizzate dai singoli Consorzi.
Al Grand Tasting di quest’anno, che si è tenuto a Palazzo D’Avalos di Vasto, sono stati proposti circa 340 vini; è un numero esorbitante da assaggiare in una giornata unica. Al netto di defezioni dell’ultimo minuto, imprevisti e/o disservizi, si può, comunque, tentare una selezione completa, anche se i campioni di Cerasuolo trovati a disposizione per il tasting erano veramente pochi.
Qualche campione l’ho potuto recuperare direttamente presso i produttori visitati con il tour del
giorno successivo.
Trebbiano d’Abruzzo
CERULLI SPINOZZI – Gruè 2021
Buon trebbiano: floreale, asciutto, speziato, fresco.
NIC TARTAGLIA – Trebbiano 2021
Floreale e fruttato al naso; asciutto e quasi tannico al palato, ma saporito e speziato.
BOSSANOVA – Trebbiano 2021
Floreale ed accattivante al naso; asciutto, fresco e speziato al palato.
CANTINA COLONNELLA – Parhelia 2021
Molto profumato con fiori di campo e frutta gialla; sorso asciutto, ma fresco, speziato e lungo.
CHIUSA GRANDE – In Pietra Dio 2019
Tanta frutta gialla ed asciutto, ma buona acidità e speziatura.
CODICE VINO – Trebbiano 2019
Fiori bianchi al naso ed un’idea di gradevole ossidazione; fresco ed asciutto, speziato in chiusura.
COSTANTINI VINI – Febe 2021
Macchia mediterranea e frutta gialla al naso; sorso sapido, fruttato, fresco pieno di spezie fini.
IL FEUDUCCIO – Ursonia 2021
Floreale di mela; sorso fruttato, fresco, sapido e lungo.
JASCI; MARCHESANI – Trebbiano 2021
Profumi intensi di frutta gialla; sorso fruttato, asciutto, fresco e speziato.
NICODEMI – Notari Superiore 2019
Profumi variegati con qualche nota di frutta secca; sorso rilassato, asciutto, sapido, poi ha un ritorno acido e speziato.
OLIVASTRI – Santa Clara 2021
Floreale e macchia mediterranea al naso; sorso fruttato, saporito, sapido, fresco e speziato.
PASETTI – Testarossa Superiore 2021
Molto profumato al naso; ha un sorso secco, fruttato, sapido e speziato.
ROSARUBRA – Vigne Lomanegra 2020
Intensi profumi floreale e di frutta gialla; sorso asciutto, speziato e fresco.
TENUTA DE MELIS – Bardasce 2021
Inizialmente muto, poi si apre su note di frutta gialla; sorso fruttato, piacevole, asciutto, sapido e
speziato.
TORRE DEI BEATI – Bianchi Grilli 2020
Molto floreale al naso con note di frutta gialla; sorso asciutto, ma fresco, lungo e speziato.
RABOTTINI – Per Iniziare 2019
Molto fruttato al naso; il sorso ha una nota iniziale tannica e leggermente aspra, poi si rimette in
carreggiata con acidità, buoni sapori fruttati e speziatura.
Abruzzo Pecorino / IGT Terre di Chieti Pecorino
FONTEFICO – La Canaglia Superiore 2021
Profumi dolci al naso che ricordano la caramella mou; al palato è fruttato, agrumato e fresco,
speziato e lungo.
CASAL THAULERO – Orsetto Oro 2021
Ricco bouquet di frutta gialla ed agrumi; sorso agrumato ed asciutto, comunque fresco e speziato.
FAMIGLIA DE CERCHIO – Torre Zambra Poggio Salaia 2021
Vino fragrante e fresco, un po’ asciutto, chiusura speziata.
TERRE D’ERCE – Mottagrossa 2021
Floreale e frutta tropicale al naso; sorso fruttato, asciutto, fresco, chiusura dolce.
TORRE DEI BEATI – Giocheremo con i Fiori 2021
Fiori gialli e frutta tropicale al naso; sorso saporito, fresco, speziato, lungo.
VALORI – Pecorino 2021
Floreale ed agrumato al naso; sorso agrumato, fresco, speziato, lungo
TENUTA I FAURI – Pecorino 2020
Inizialmente disturbato al naso, poi si apre su note di fiori di campo e frutta gialla; sorso fruttato,
piacevole, fresco, speziato.
ALBERTO TIBERIO – Pecorino 2021
Profuma di erbe aromatiche, rosmarino e fiori gialli; al palato porta tanta frutta gialla, è fresco,
piacevole, agrumato.
CASTORANI – Amorino Superiore 2021
Floreale al naso con frutta tropicale; al palato è fruttato, asciutto e speziato.
CATALDI MADONNA – Pecorino Giulia 2021
Agrumi e frutta gialla al naso; sorso fresco, fruttato e speziato.
CIAVOLICH – Fosso Cancelli 2019
Profuma di erbe aromatiche e frutta gialla; al palato è asciutto, ma fresco, fruttato e sapido.
IL FEUDUCCIO – Pecorino 2021
Inizialmente chiuso, poi tanti profumi agrumati al naso; sorso fruttato, fresco e speziato.
Cerasuolo d’Abruzzo
AZIENDA TILLI – Rosato Concetto Bio 2021
Profumi di viola e ciliegia; sorso fruttato, saporito, freschissimo e speziato.
CERULLI SPINOZZI – Cortalto Superiore 2020
Un po’ muto al naso, porta vaghi profumi di frutta rossa; al palato, invece, è saporito, asciutto, fresco e speziato.
VALORI – Cerasuolo 2021
Note fruttate e vegetali al naso; fruttato e fresco al palato, molto saporito, speziato.
CINGILIA – Cerasuolo 2021
Profumi di marasca e note vegetali; il sorso è saporito, fresco, lungo.
FAMIGLIA DE CERCHIO – Terre Zambra Passo Sacro 2021
Profuma di fiori di campo, frutta rossa, pepe bianco e qualche nota post fermentativa; il sorso è fruttato, fresco e speziato.
MASCIARELLI – Cerasuolo d’Abruzzo 2021
Profumi da vino giovanissimo con mele e giuggiole in primis; sorso saporito, effervescente, speziato.
FRANCESCO CIRELLI – Cerasuolo d’Abruzzo 2019
E’ un vino che matura qualche mese in anfora, della quale gli rimane una nota di cera d’api e di olive; il sorso è marcato da ciliegia, è fresco, scorrevole e molto speziato. Impressionante l’annata 2017: freschissimo, molto saporito e consistente. Veramente gradevole.
FATTORIA NICODEMI – Notàri 2021
Tra le due versioni di Cerasuolo, ho preferito, ma di poco, il Notàri, che proviene da un tendone a
pergola: è leggermente più intenso nei profumi di ciliegia; ha un sorso scorrevole, saporito, sapido
e speziato: nitido!
Montepulciano d’Abruzzo
CINGILIA – Montepulciano d'Abruzzo 2019
Profumi di marasca e note balsamiche; sorso rotondo, fresco, saporito e speziato.
FARAONE – Le Vigne 2018
Marasca al naso con note balsamiche; il tannino è levigato, sorso fruttato, scorrevole, speziato, avvolgente.
VALORI – Montepulciano d'Abruzzo 2017
Frutta rossa e carrube al naso; sorso rotondo, speziato, fresco e scorrevole.
BUCCICATINO – Don Giovanni Bio 2018
Naso fruttato e balsamico; tannino polveroso, sorso fruttato, saporito, fresco, speziato.
COLLEFRISIO – In&Out 2016
Frutta rossa e nera al naso con note balsamiche e mentolate; sorso fruttato, speziato, rotondo e
fresco.
ILLUMINATI – Ilco 2019
Olfattiva da Montepulciano; il sorso è rotondo, fresco, speziato, molto scorrevole.
MARCHESI DE CORDANO – Aida 2018
Molto floreale al naso con note di marasca; tannino levigato, sorso fresco e speziato.
TENUTA TERRAVIVA – CO2 2020
Inizialmente chiuso e disturbato al naso, poi regala note di marasca e caffè; sarà la suggestione
del nome, ma effettivamente ha una iniziale effervescenza; è levigato, fresco e speziato.
TENUTA TRE GEMME – Montepulciano d’Abruzzo 2019
Al naso le note di marasca sono accompagnate da una nota di lauro e caffè; sorso fruttato, ha un tannino levigato e chiude con una lieve speziatura.
TORRE DEI BEATI – Cocciapazza 2019
Profumi di marasca, carrube e note balsamiche; sorso saporito, fresco, speziato e scorrevole.
ZACCAGNINI – Chronicon 2019
Una leggera nota ematica accompagna i profumi di marasca e le note balsamiche; sorso rotondo,
fresco, strutturato e speziato.
AZIENDA TILLI – Lupus Bio 2020
Incredibile freschezza al naso con inusuali note di mela verde, ma anche viola e marasca; sorso
fruttato, fresco e speziato; ha un ottimo tannino.
CASAL THAULERO – Orsetto Oro 2018
Complesso al naso con profumi di marasca, china e iodio; sorso fruttato, fresco e speziato; il
tannino è levigato, un po’ materico.
FATTORIA NICODEMI – Neromoro Riserva 2016
Frutta rossa croccante e marasca, china e note balsamiche; sorso rotondo fruttato, fresco avvolgente, piacevole, speziato, molto persistente e con una nota amaricante in chiusura.
CASTORANI – Cadetto 2018
Profumi di marasca, note di caffè e di cioccolato; il sorso è fruttato, speziato, strutturato ed ha un buon tannino.
CODICE VINO – Torrepasso 2018
Profumi di marasca ed un filino di volatile aumentano l’acidità di un sorso fruttato, rotondo e speziato.
IL FEUDUCCIO – Ursonia 2016
Profumi di viola, marasca ed una nota di foglie di lauro; sorso rotondo, speziato e molto fresco.
PASETTI – Testarossa Riserva 2018
Una sottile nota verde accompagna i profumi di marasca; il sorso è asciutto, scorrevole, speziato e rotondo.
TENUTA SECOLO IX – Fioravante 2017
I profumi di frutta rossa sono accompagnate da note di erbe appassite e cera api; sorso asciutto, ma fresco, fruttato e speziato.
TENUTE BARONE DI VALFORTE – Montepulciano d’Abruzzo 2020
Variegato al naso con profumi di marasca, cioccolato, note balsamiche ed affumicate; il sorso è fruttato, fresco e saporito; il tannino è levigato; chiusura speziata.
TENUTA I FAURI – Ottobre Rosso 2020
Olfattiva variegata con note di marasca, minerali e di caffè; tannino levigato, sorso ampio di sapori, agile e speziato.
CATALDI MADONNA – Malandrino 2020
Vino di mezzo: tra il tradizionale ed il moderno. Ha profumi tradizionali con marasca in prima linea; il tannino è levigato, il sorso è fruttato e fresco, agile e scorrevole, speziato ed amaricante.
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