Via Oberdan, 13
Tel. 0481.530374
Aperto sempre
Chiuso lunedì, domenica sera
Un pasto completo entro i 35 euro
di Tommaso Esposito
Un salto da qui e sei già in Slovenia. Gorizia è al confine.
E si nota anche quando entri in questa bella osteria tutta decori e ninnoli cadenti dal soffitto, sospesi ai muri, adagiati sul mobilio.
Ti accolgono nel tipico costume le donne in sala.
E non lo fanno per vezzo o per richiamo del turista.
Sono vestali di un tempo altro queste figlie di Milan Pintar, sposo di Celestina, che ravvivò negli anni cinquanta questa Gostilna fondata nel 1876 da Antonio Cadorini.
Ci sono ora loro a servire i piatti della tradizione non tradizione sul confine mitteleuropeo.
Il menu è ricco e non concede sosta.
C’è un po’ tutto, cibo e vino, del Friuli, del Collio, della Venezia Giulia, del Carso, della Slovenia.
Si sorseggia una buona Ribolla Gialla di Jermann per benvenuto con sardoncini fritti alla grande con pan bruschetta.
Poi mele verdi e Montasio con misticanza e sesamo.
Un sapido e insieme dolce prosciutto goriziano introduce il succulento gnocco.
Quello tipico, sta scritto in carta, della Mitteleuropa ripieno di frutta nostrana e condito di ‘ont’ cioè burro schiumato, briciole di pane, zucchero e cannella.
Da tempo invernale, ma si mangia sempre. Oddio si assaggia perché vale un pasto completo e rotondo, dolce, speziato, confinato com’è lascia poco spazio al prosieguo.
Che invece è buono.
La zuppa di seppie e piselli con la polenta di mais giallo. Intensa e gustosa.
Il fritto di sardelle, alici e sardoncini ben fatto e saporito.
Le sardine in saor: cipolla, agrodolce con aceto di vino ristretto. Prima fritte e dunque in carpione.
Per dolce la torta gubana con tocchetti di canditi.
Si bagna con slivovitz, la grappa di prugne, per brindare Alla Luna come facevano gli antichi viandanti che sostavano qui.
E alla Luna anche noi brindiamo in questa splendida notte che appare piena di stelle.
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