Golocious a Napoli
di Bruno Sodano
Via Cimarosa, 30 (Piazza Fuga)
80127 Vomero – Napoli
Tel. 081 5872195
C’è chi chiude e chi apre. Il Coronavirus ha messo in ginocchio quasi tutti i comparti economici e la ristorazione è sicuramente uno di quelli più colpiti. Da uno scenario di incertezza, però, c’è qualcuno che mostra la luce e fa ben sperare che le cose possano migliorare. È il caso di Vincenzo Falcone, un creativo con buone doti manageriali. La sua azienda conta oltre 70 dipendenti e, proprio in questa fase così difficile, ha deciso di mandare avanti il suo progetto con nuove aperture.
Scambiamo due chiacchiere con il Re del “food porn” campano.
Vincenzo, per una persona dinamica come te, come è stato restate fermi tutto questo tempo?
«Non è stato facile, parliamo di due mesi molto lunghi. Abituato ad uscire di casa alle 9:00 e non sapere quando ritornare, è stata dura. Considera anche che, avendo sulle spalle tante attività e tante persone che dipendono dal mio lavoro, non ti nascondo che il pensiero, la notte, era rivolto sempre a loro. Inoltre pensavo a come fare per riattivare la nostra macchina che è bella grande con costi e spese importanti. Adesso stiamo rivedendo la luce, sarà difficile, ma la strada è quella giusta».
Nonostante il periodo di incertezze, hai avuto il coraggio di aprire un nuovo locale. Raccontaci cosa c’è dietro Golocious a Napoli
«Io ho iniziato il lockdown sapendo bene che sarebbe partito questo progetto, prima o poi. Ho avuto tanto tempo per lavorarci sopra e questo mi ha dato una grande carica di positività. Sono contentissimo di aver aperto in questo difficile periodo perché vorrei dare un messaggio di speranza e positività per tutti i miei colleghi del settore che, come ben sai, è stato colpito tantissimo».
Prima Delicious, adesso Golocious. Come mai hai cambiato brand?
«Abbiamo cambiato brand perché Delicious era nato a Cava de’ Tirreni in una piccolissima città ed è un nome di dominio pubblico. Un termine internazionale a cui non riuscivo a trovare più una collocazione forte nel segmento food che è vastissimo. Abbiamo, quindi, fatto un upgrade del brand cercando di unire un po’ tutto quello che è stato il mio excursus nella ristorazione con Delicious. Noi prepariamo prodotti che fanno gola alle persone. Quindi da gola e delicious nasce golocious che è un marchio sicuramente, a livello di branding, molto più identificabile rispetto alla sola parola delicious».
Quale sarà il punto di forza del nuovo locale a Napoli?
«Sicuramente gli hamburger, la carne e la cantina. Lo stile si rifà al mio “Wine&Delicious” di Cava ma con una offerta molto più ampia e selezionata a partire dalla carne a taglio. Adesso noi lanciamo l’hamburger, limitati al solo delivery, per poi proseguire con tutto quello che abbiamo attentamente selezionato nei mesi scorsi per i nostri clienti».
Non sei seguito solo da appassionati ma hai creato una vera è propria community. Qual è stato il segreto?
«Secondo me il segreto è stato trasmettere il mio quotidiano attraverso i social. Raccontando e tracciando una sorta di storia, il pubblico si affeziona. In più, ho sempre ritenuto instagram il mio villaggio virtuale. Io vengo dall’animazione nei villaggi. Li ho lasciati per creare Delicious ma i social mi hanno permesso di condividere e far sorridere le persone, proprio come in un villaggio. Si è creato un mix fra cibo e “dote” di intrattenitore ed eccomi qui ad avere il seguito che ho. Chi capita sul mio profilo, si fa una risata sentendo le stronzate che sparo e subito dopo vede le cose che propongo nei miei locali, generando un giusto mix fra gusto e divertimento».
Come sta rispondendo Cava con l’offerta delivery?
«Sono contentissimo e molto soddisfatto che la città stia rispondendo bene. Ho lanciato, tramite social, un messaggio “Sostenete i ristoratori” e devo dire la verità, c’è grande supporto. La gente sta consumando. Abbiamo aperto solo con due attività e per noi è una nuova avventura perché il delivery che facevamo in passato era accessorio, non certo il nostro core business principale, cosa che è diventata adesso».
Qual è il tuo panino più richiesto ad oggi, durante il periodo delivery?
«È sicuramente il Crispy delicious che è un omaggio a McDonalds in quanto sono cresciuto con i loro panini. Considera che negli anni ’90 tutti andavano lì. Ovviamente, il mio è fatto con una ricetta nostra tutta da provare».
Come vedi il futuro della ristorazione del tuo target?
«Io sono molto fiducioso, nonostante il periodo pessimo da cui usciamo. Alla fine ti porti dietro varie cose inevitabilmente. Prendi per esempio Cava. Non era abituata al delivery, oggi si è aperta a questo stile. Possono esserci vari aspetti positivi. Certo non ci saranno gli stessi margini di guadagno, al momento, ma le attività iniziano ad essere sostenibili nella gestione dei costi. Per me è davvero tanto aver iniziato a dare continuità ai miei collaboratori che hanno iniziato, nuovamente, a lavorare. Il consiglio che dico a tutti è fare bene i calcoli dei costi. Se un panino, dai calcoli, esce che deve costare 10.20 euro bisogna venderlo a quella cifra, non a 10.00€ perché anche quei venti centesimi sono importanti ».
Prossimi progetti?
«Se tutto va bene a giugno partono i lavori a Napoli della pizzeria trattoria in Via Cimarosa. Poi c’è Roma che pure dovrebbe partire con un progetto uguale a questo di Piazza Fuga».
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