Quando si pensa ad una ricetta fatta con il sole viene subito in mente: quella degli spaghetti con le zucchine (o gli zucchini? Dilemma eterno). Il grano, le zucchine, un po’ d’olio e poi, il vero segreto di ciascuno, il formaggio da usare per renderli golosi. Un sapore unico tra Capri e Nerano diviso dal braccio di mare di Punta Campanella, simbolo della Dolce Vita degli anni ’60 sopravvissuta ai problematici e claustrofobici anni ’70 e ai cafonal di quelli successivi vino a conoscere un successo inarrestabile, incredibile, virale, sui social network. La inventarono da Maria Grazia? Quali sono più buoni? Ci vuole o non ci vuole l’uovo? Meglio il parmigiano o il provolone del monaco. O entrambi? Sia come sia, quando arriva l’estate, è tempo di ginestre e di cucuzielli e per tre mesi si gode alla grande. Nelle trattorie ma anche negli stellati. Già, perché lo stile dell’alta gastronomia della Penisola non ha mai rinunciato alle radici dei prodotti, delle ricette e delle stesse tecniche. del resto qui è il Paradiso dove finisce la strada. Perché desiderare andare oltre?
Adesso la famosa ricetta diventa il quadrante di un orologio di lusso. Un pezzo unico interamente rifinito a mano, a cominciare proprio dal disegno. L’idea è del gastronomo Giancarlo Maffi, personaggione che imperversa da anni sui blog e sui social, grande palato, che per una vita ha venduto orologi. Tempo fa ha deciso di unire passione e lavoro avviano una serie di orologi di lusso dedicati agli chef più famosi, da Cannavacciuolo a Bottura e Ernesto Iaccarino . Ma non temete: c’è anche la mitica cosacca dei Fratelli Salvo, la grande pizzeria di San Giorgio a Cremano divenuta una mecca degli appassionati di tutta Italia.
Una idea che è piaciuta a Riccardo Zannetti (www.zannetti.it), maestro di arte orafa e orologiaia che ha pensato di realizzarla utilizzando il meglio della materia prima e delle competenze artigianali. A cominciare dal quadrante dipinto a mano su una base di fossile di mammut che rende l’effetto della madreperla. Tutto rifinito nei dettagli, dal cinturino alle diverse componenti del gioiello che ne fa un pezzo unico e non replicabile.
Quando la proposta è arrivata ad Alfonso Caputo (nella foto in alto con Zannetti), chef stellato della Taverna del Capitano, non è stato poi così difficile pensare a cosa fare e nel quadrante è finito il piatto simbolo della Penisola Sorrentina. Una chicca della linea Montre for chef che a breve si affaccerà anche nel mondo del vino. Naturalmente impossibile lasciarvi senza ricetta degli spaghetti alle zucchine di Nerano.
Eccola, cominciando dalle zucchine: le tagliate sottili, le friggete in olio extravergine d’oliva e le asciugate su carta assorbente.
Nel frattempo avrete messo a cuocere la pasta e preparato una base nel tegame di mantecatura facendo rosolare, sudare come diceva Tognazzi, un paio di spicchi d’aglio in sei cucchiai d’olio d’oliva, stando bene attenti a non raggiungere mai il punto di fumo, sino a quando gli umori non saranno stati scaricati per bene. Togliete dal fuoco.
A questo punto immergete per qualche secondo le zucchine in acqua bollente, passatene una parte, diciamo un terzo, per avere il gioco della doppia consistenza aggiungendo un pizzico di sale e un filo d’olio crudo e versate il contenuto nel tegame dal quale avrete tolto l’aglio (per me lo passo comunque insieme alle zucchine perché non ci rinuncio mai).
Scolate la pasta al dente, rimettete il tegame con le zucchine passate e a tondelle sul fuoco lento, aggiungete gli spaghetti e mantecate un poco ravvivando la fiamma.
Togliete dal fuoco, aggiungete il provolone del Monaco e fatelo assorbire dalla pasta.
Impiattate aggiungendo pochissimo pepe e il basilico.
Voilà, ecco il piatto che piaceva a Totò e a Edoardo quando venivano da queste parti.
Certo, mangiarlo con questo orologio al polso dovrebbe fare molto chic.
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