In segreteria Giancarlo Capacchione, Alberto Capasso, Maria Giovanna De Lucia e Rosamaria Esposito
Giuseppe Orefice, 38 anni, è il nuovo Presidente di Slow Food Campania e Basilicata. Ad eleggerlo ieri, sabato 29 marzo, sono stati i 76 delegati presenti al Congresso regionale di Benevento, in rappresentanza delle Condotte Slow Food campane e lucane, che si sono espressi all’unanimità a favore della squadra da lui capitanata.
Giuseppe Orefice, già Fiduciario della Condotta Slow Food Massico e Roccamonfina e responsabile regionale del Progetto “Educazione”, succede a Gaetano Pascale che ha retto l’Associazione regionale per gli 8 anni appena trascorsi, ora candidato alla Presidenza di Slow Food Italia.
La nuova Segreteria Regionale di Slow Food Campania per il quadriennio 2014 – 2018 sarà formata, oltre che dallo stesso Orefice, da Giancarlo Capacchione, già Fiduciario di Slow Food Cilento, nel ruolo di Segretario; Alberto Capasso, già Fiduciario di Slow Food Vesuvio, nel ruolo di Vice Presidente; Rosamaria Esposito, già Fiduciaria di Slow Food Matese, nel ruolo di Tesoriere; Maria Giovanna De Lucia, già Fiduciaria di Slow Food Valle Telesina, nel ruolo di Responsabile della Comunicazione.
Sono inoltre candidati al Consiglio Nazionale di Slow Food, oltre a Giuseppe Orefice, Lucio Napodano (già responsabile del Tesseramento), Nicola Sorbo (già Fiduciario Slow Food Volturno) e l’agricoltore Bruno Sodano. Il Congresso ha infine eletto anche i Responsabili di progetti per le Aree Educazione, Tesseramento e Terra Madre.
A salutare l’elezione del nuovo Comitato Esecutivo Regionale sono stati il Vice Sindaco di Benevento, Raffaele Del Vecchio e il Presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese.
Nel suo primo discorso da Presidente, Giuseppe Orefice ha affermato: «Lasciatemi iniziare questo percorso con le parole di una persona che ha sempre ispirato il mio impegno politico, una persona che da 20 anni non c’è più, una persona che non taceva. Don Peppe Diana a proposito dell’idea di comunità disse un giorno: “Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili”. Noi di Slow Food partendo dal piacere e mettendo al centro il cibo vogliamo proporre nuovi modelli, essere testimoni credibili delle nostre comunità, per le nostre comunità».
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