di Enrico Malgi
Mi piacciono le persone che guardano al futuro oltre il presente, tanto più quando il presente è roseo, sicuro e vincente, mentre il futuro a volte si presenta incerto, nebuloso e problematico. La sfida parte proprio da qui: mettersi in gioco e sfidare la sorte per migliorarsi, ma senza sapere a cosa si va incontro, perché il futuro è un’incognita. Ed allora la domanda sorge spontanea: chi glielo fa fare di inseguire idee e sogni che si possono rivelare velleitari ed utopistici? Una domanda che per adesso non trova risposta concreta, ma che cercherò di analizzare in appresso.
Giuseppe Coppola (è proprio di lui che sto parlando) è un giovane imprenditore salentino di successo, che ha ereditato insieme col fratello Lucio un vasto patrimonio di beni ed un’avviata attività vitivinicola, ma soprattutto ha ereditato infinite risorse umane, culturali e filosofiche, retaggio di una nobile e storica famiglia gallipolina quella dei Coppola che affonda le sue radici in questo territorio fin dal 1489. E poi Giuseppe ha la fortuna di essere sostenuto da una famiglia molto unita (moglie e due figli, oltre al fratello con la sua stessa famiglia) che gli sta sempre accanto e condivide con lui progetti ed ambizioni.
Questi progetti e queste ambizioni l’hanno portato a realizzare recentemente il suo sogno nel cassetto: costruire all’interno del Camping La Masseria a Gallipoli (dove già da tempo si coltivano filari di viti) un ristorante d’autore, insieme ad un food pop gourmet e, soprattutto, una nuova, moderna, tecnologica e futuristica Cantina completa di sala di degustazione e di un’altra adatta per poter ammirare gli innumerevoli ricordi familiari ed i trofei vinti in giro per il mondo per l’ottima produzione vitivinicola. Inoltre ci si è ottimamente organizzati per poter accogliere e ricevere ospiti per una visita aziendale guidata. Come si può intuire si tratta di un’encomiabile iniziativa che trova pochi riscontri nel Salento e non solo.
Non pago ancora di tutto questo, Giuseppe ha voluto strafare e giocarsi un’altra carta molto importante: produrre due bottiglie di spumante bianco metodo classico millesimato, frutto del vitigno simbolo del Salento, il negroamaro. E così, con la fattiva collaborazione del suo enologo di vecchia data il bravissimo ed abile Giuseppe Pizzolante Leuzzi, ha confezionato due etichette: un Brut ed un Dosaggio Zero, che ho avuto la possibilità di degustare in questi giorni durante la mia permanenza a Gallipoli.
Da sottolineare che anche qui si tratta dell’ennesima sfida che Giuseppe lancia al mercato, perché il Salento non ha mai avuto una sua specifica vocazione spumantistica e lo stesso negroamaro, nonostante sia detentore di una buona acidità, non è varietà che si presta ad una spumantizzazione di qualità.
Ma vediamo allora come sono queste due bottiglie.
Brut Metodo Classico 2015. Blanc de Noirs come si suol dire, con solo negroamaro in purezza. Affinamento sulle fecce per ventisei mesi, con sboccatura avvenuta ad aprile 2018. Dodici i gradi alcolici. Millecinquecento le bottiglie prodotte. Prezzo finale di 18,00 euro.
Colore giallo paglierino giovane. Perlage abbastanza fine e persistente. Spuma compatta, vivace e vaporosa. Fragranze composite e delicate che evidenziano sussurri di sottobosco, di pesca bianca, di mela golden, di bergamotto, di cedro, di biancospino, di fiori di acacia, di glicine e di salvia. Bocca spumeggiante e salivante appena prende contatto col sorso, che poi si rivela secco, fresco, gradevole, elegante, leggero e soave. Espansione palatale sapida, cristallina, succosa e cremosa. Finale agile e scattante. Da preferire su frutti di mare, pesce crudo e latticini.
Dosaggio Zero Metodo Classico 2015. Senza aggiunta di zucchero dopo la presa di spuma e quindi il residuo non supera i tre grammi per litro. Sempre e solo negroamaro. Anche qui ventisei mesi di affinamento sur lies e dègorgement effettuato ad aprile 2018. Sempre dodici gradi di alcolicità. Bottiglie prodotte appena cinquecento. Il prezzo finale è di 25,00 euro.
Cromatismo giallo vivo e lucente. Bollicine fini e sottili, frutto di una soffice mousse e connotata poi da ottimo cordon. Bouquet seducente ed affascinante, che racconta all’olfatto una bella storia, tanto è vero che può respirare fiuti di aromaticità, di zagara, di tiglio, di burro fuso, di frutta tropicale, di cassis e anche lievi sentori di patisserie. Palato seducente e cremoso. Sciabolata di freschezza in bocca. Ampiezza gustativa profonda, leggiadra ed espressiva. Ritmo dinamico e cadenzato. Sorso vivace, rotondo e secco, pulito e sapido, fragrante ed elegante. Chiusura leggermente fumé ed appagante. Su piatti di pesce, mozzarella di bufala e risotto ai funghi.
Insomma si tratta di due ottimi spumanti, che hanno tutte le prerogative di incontrare il favore dei consumatori. Tutto sommato penso che Giuseppe abbia vinto un’altra sfida. Chapeau!
Cantina Coppola 1489
Via Sansonetti, 1 – Gallipoli (Le)
Tel. e Fax 0833 201425 – Cell. 335 5953103
info@cantinacoppola.it – www.cantinacoppola.it
Enologo: Giuseppe Pizzolante Leuzzi
Ettari vitati: 30
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera e vermentino
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