di Marina Alaimo
Da pochi giorni il solstizio d’estate ci ha introdotti nella stagione calda e le temperature sono gìà al limite della sopportazione, almeno dalle mie parti. In questi casi la scelta del vino diventa difficile, od almeno esclude i rossi strutturati, ma anche la scelta dei cibi si orienta spontaneamente verso soluzioni leggere ed informali. Però qualcuno mi ha regalato delle splendide bistecche di chianina e velocemente ho cercato di ricordare quali vini rossi di medio corpo avessi in cantina. Mi sono felicemente ricordata del pelaverga in purezza di Olek Bondonio, acquistato in una delle caratteristiche enoteche nel centro storico di Alba, città che ha saputo fare del vino un importante motore di sviluppo.
Ho incontrato Olek in occasione di Nebbiolo Prima 2011 durante la mega degustazione tenutasi presso il Pala Miroglio ad Alba alla quale erano presenti personalmente ben 121 produttori. Certo non avrei potuto degustare le varie etichette di tutte le 121 aziende, così ho scelto, almeno inizialmente, di conoscere i produttori dei vini che avevo notato durante le degustazioni alla cieca. Il Barbaresco 2008 di Olek era tra quelli che più mi erano piaciuti, così ho cercato il suo banco di degustazione e mi sono ritrovata di fronte un vignaiolo dai modi semplici, dalla forte personalità ben condita da profonda passione per il propri vigneti.
Mi ha ricordato sensibilmente il mago dell’aglianico, Luigi Tecce, e intrattenendomi a parlarci ed assaggiando i suoi vini ho realizzato che le affinità fossero non poche. Olek è un piccolo produttore con una storia familiare legata alla vitivinicoltura di ben tre secoli, proprio nel cuore del Barbaresco, a due passi dai vigneti di Angelo Gaja. Nella cascina La Berchialla si è contribuito a scrivere la storia del barbaresco, il quadrisnonno di Olek è stato nel 1894 uno dei fondatori della cantina sociale che ha dato poi il via al lungo e grande percorso di questa importante realtà vitivinicola. In seguito alle varie scissioni per questioni di eredità, l’azienda di famiglia è stata notevolmente frazionata e Olek possiede appena 3,5 ha di vigneto dove continua ad allevare il nebbiolo, ma anche grignolino e pelaverga, come hanno sempre fatto i suoi avi.
La buona esposizione solare e l’influenza mitigatrice del fiume permettono una buona maturazione delle uve dalle quali Olek riesce a ricavare vini estremamente interessanti. Con grande impegno riescae a fare tutto da solo, seguendo personalmente il lavoro in vigna, in cantina e pensando un marketing che punta molto al rapporto diretto con il pubblico attento a questo tipo di produzione. Alla Berchialla si lavora in maniera strettamente tradizionale, con profondo rispetto per l’ambiente, non si utilizzano prodotti sistemici ed un certo isolamento geografico esclude la contaminazione dagli altri terreni. Ho degustato tutti i vini dell’azienda e l’attenzione si è fermata sul pelaverga in purezza, Giulietta in etichetta dal nome della figlia, vino dai tratti rustici e gentili allo stesso tempo, dall’aspetto molto somigliante ad una contadinella dai modi aggraziati.
Pur essendo l’azienda molto vicina a Verduno, zona di origine del pelaverga, non rientra geograficamente nella doc, tra l’altro la più piccola d’Italia, pertanto ricade in quella delle Langhe. Il vino viene vinificato ed affinato unicamente in acciaio, non vengono inoculati lieviti selezionati, non è filtrato e viene stabilizzato esponendo le botti d’acciaio nell’aia d’inverno al freddo. Ha un colore rubino leggermente scarico con tratti violacei, i profumi sono intensi, si alternano note speziate e dolci: pepe verde in prevalenza, poi la ciliegia croccante e la timida violetta. In bocca esprime grande piacevolezza e facilità di approccio, ha una marcata freschezza invitante, i tannini sono compatti e discreti, il corpo è agile e scorrevole.
Sede in Cascina La Berchialla via Terzolo 14, Barbaresco (CN). Tel. 338 7421620.
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