di Raffaele Mosca
Il mio vino rivelazione dell’estate 2021 è un bianco prodotto alle porte di Roma, nella zona compresa tra l’Aereoporto di Ciampino e il santuario del Divino Amore. Qui, due millenni fa, sorgeva l’antica Tellenae, castrum sulla via per Brundisium – denominata Appia perché voluta da Appio Claudio Cieco nell II secolo a.C. – e qui, dal 2015, Giuliano Manfredi Stramacci, ingegnere per formazione e vignaiolo per vocazione, produce da vigne vecchie e giovani di Malvasia Puntinata e di Candia circa 10.000 bottiglie di un bianco di grande scorrevolezza che è già entrato in carta in buona parte degli indirizzi fine dining capitolini.
Tellenae darebbe l’input per parlare del potenziale inespresso della Malvasia Puntinata, un vitigno che mi sento di annoverare tra i più interessanti del panorama nazionale e che, per ragioni incomprensibili, è sempre stato sempre considerato figlio di un Bacco minore. La questione, però, richiederebbe una disamina lunga e tediosa, e allora ci limitiamo a decantare la bontà di questa versione che fa una vinificazione semplicissima – tutta in acciaio con breve affinamento sur lie – e, al suo esordio, disserra aromi sfiziosissimi di erbe aromatiche e pietra focaia, cedro, limone candito, quasi a ricordare un buon Riesling, ma con meno chiaroscuri minerali e un filo di dolcezza in più. In bocca è trascinante, energico: procede dritto, sferzante, ma senza sbavature, con il tocco aromatico della Puntinata a rimpolpare una chiusura di bell’equilibrio ed ottima durata . È perfetto da stappare adesso in abbinamento a un marzolino o una mozzarella dell’agro pontino, ma ha anche le carte in regola per invecchiare molto bene. A questo proposito, Giuliano ci ha promesso una verticale in autunno e noi non vediamo l’ora di raccontarla su questi schermi.
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