Via Marchesella, 184
Tel. 081.8945219
Aperto sempre
Chiuso mercoledì
Pizza da 4 a 8 euro
di Tommaso Esposito
Ristorante con pizzeria?
Sì funziona.
Da una parte la cucina tradizionale che è patrimonio di famiglia.
Dall’altra l’incontro con un esperto pizzaiolo Ciro Montesanto.
E via: il forno è sempre acceso.
Gena Iodice e suo marito Tommaso l’hanno pensata proprio bene.
E a dire il vero, i clienti, soprattutto quelli più affezionati, fanno capire che la cosa piace.
Tra un antipasto e un secondo, la pizza può prendere il posto di un bel primo.
Oppure resta una scelta a sé, tipo Solo per te margherita, come il refrain della canzone.
Questo amplia il richiamo verso una tavola che da queste parti è una vera e propria istituzione.
Piatti con verdure e ortaggi da filiera corta.
Destrezza nel maneggiare baccalà e pescato del giorno, qualche azzurro, qualche polpo.
Ma soprattutto grandi salumi in dispensa.
Quelli che ancora confeziona Antonio Iodice, il capostipite di questa famiglia di cuciniere, oltre Gena qui, ci sono Luisa e Laura a Fenesta Verde. Provengono tutti da carni di suini allevati allo stato brado in una fattoria di campagna.
Famoso è il muzzariello, il salsicciotto confezionato con le parti meno nobili del porco, che dà sapore e sostanza alla Menesta Mmaritata che si gusta nel periodo invernale.
Poi ci sono i salami e la ventresca.
Eccola.
Risplende il bianco perla del grasso trafilato dalle fibre rosate del muscolo.
Profuma per i vividi umori e richiama i sentori dell’aia.
Si gusta così, assoluta.
Ma va soprattutto sulla pizza, quella del Fattore creata, con pomodoro fresco del Piennolo del Vesuvio e fiordilatte di Agerola, apposta per esaltarla.
Ciro fa un bell’impasto, classico, tutto napoletano.
Ben lievitato, soffice, leggero diventa un bel boccone goloso.
Lo stesso accade per la pizza con la salsiccia di Don Antonio, provola e fiori di zucca.
Oppure per la classica Pizza Margherita.
E anche per il ripieno di scarola ricca cruda e provola.
Per finire il gelato di noci affogato nel nucillo di casa Iodice.
E le imperdibili amarene sciroppate.
Sono quelle piccole, scure scure. Vengono denocciolate a una a una a mano da Gena.
E lasciate candire al sole.
Quello che illumina questa parte della Campania resa sempre felice da tradizioni gastronomiche e da storie familiare belle come queste.
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