di Enrico Malgi
Uva: negroamaro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Da qualche annoin Italia il vino rosato è stato sdoganato. Si è preso così la sua rivincita, perché la gente ha finalmente preso coscienza della validità di questa tipologia che sa esprimere vini davvero eccellenti, confortati anche da un ottimo rapporto qualità-prezzo. Ci sono alcune regioni capofila che possono vantare specie varietali ad hoc per la produzione del rosè. Una di queste è senza dubbio la Puglia, che può contare su vitigni autoctoni come il primitivo, il nero di troia, il bombino nero e soprattutto il negroamaro. In questo segmento operano poi aziende leader che sfornano etichette di prestigio, come quella di Severino Garofano Vigneti e Cantine col suo Girofle. Un vino identitario ed emblematico, simbolo di tutto il Salento e che nel corso degli anni ha acquisto una sua precisa collocazione e centralità nell’ambito della viticoltura pugliese.
Da qualche tempo Stefano e Renata Garofano sono subentrati al padre Severino nella conduzione aziendale, pur sottostando al pensiero filosofico, ma anche pragmatico ed altamente professionale del loro papà che tanto si è profuso per la valorizzazione ed il rilancio dei vitigni autoctoni pugliesi. In modo speciale per lo sfaccettato negroamaro che ben si presta a variazioni tipologiche di assoluta eccellenza.
In questi giorni ho avuto l’occasione di degustare in anteprima la nuova annata 2015 del Girofle Salento Igp Negroamaro Rosé, che da più di due lustri a questa parte raccoglie continui successi in Italia e/o all’estero. Come è capitato al recente rendez-vous di Cannes al Concorso “Le Mondial du Rosé 2016”, dove il Girofle è stato premiato con una prestigiosa medaglia d’argento. E si sa che i francesi sono molto gelosi (leggi sciovinisti…) della loro produzione vitivinicola e difficilmente consentono ad altri di primeggiare in casa loro. Proprio nel settore dei vini rosati i transalpini possono vantare una lunga tradizione di qualità ed una riconosciuta primogenitura, essendo stati loro per primi a produrli. Famose etichette provenzali come Bandol, Cassis e Palette, confezionate con le affidabili varietà di mourvèdre, grenache e cinsault, in aggiunta al Tavel della Valle del Rodano che qui richiede anche l’impiego del syrah, sono considerate dei capisaldi a livello mondiale. E’ quindi motivo di orgoglio da parte della famiglia Garofano essere riusciti in questa impresa. E’ come se un italiano fosse riuscito a vincere il Tour de France!
La bottiglia di Girofle del millesimo 2015 ha subito un accattivante restyling, che ha interessato la forma, il design e l’abbigliaggio, compreso l’apposizione del bollino della medaglia d’argento conseguita a Cannes. Ma il contenuto rimane sempre quello di eccelsa qualità, perché come afferma lo stesso Severino Garofano: “…Il rosato è il vino simbolo del focoso Salento. E’ un vino dove vi sono colore, forza, poesia, dolcezza e profumi inconfondibili. Proprio il colore rende giustizia al suo fascino. E’ un vino che invoglia a sollevare il bicchiere all’indirizzo di persone felici.”. E come dargli torto?…
Il Girofle ha sostato quattro mesi in contenitori di acciaio e poi ha trascorso altri due mesi in vetro prima di essere commercializzato. Il tasso alcolico è di tredici gradi. La bottiglia si vende in enoteca sotto i dieci euro. Davvero un ottimo affare! Queste le mio impressioni sensoriali.
Cromatismo splendente e lucente connotato da un’attraente veste rosato cerasuolo. Il profilo olfattivo denota subito carezzevoli e composite fragranze di frutti del sottobosco e/o di ciliegia matura, di agrumi e di mela cotogna. In appresso il bouquet sprigiona anche profumi di humus, di radici, di cipria, si mirto, di rosa appassita, di chinotto, di zenzero e di pepe rosa. L’entrata del sorso in bocca è sapida, vellutata, suadente, morbida, minerale ed elegante. Un guizzo di acidità blandisce poi il palato conferendo un’elevata nota di freschezza. Vino slanciato, evoluto, rotondo, leggiadro, avvolgente, scorrevole, intrigante ed armonico. Tutto questo, poi, fa da prodromo ad una lunga chiusura reattiva e godibile. Vino davvero eccellente e tipicamente mediterraneo, che non smentisce il suo elevato e consolidato appeal. Da preferire su un’ottima pizza margherita, carni bianche, pesce in guazzetto, tagliere di salumi e latticini. Prosit!
Severino Garofano Vigneti e Cantine
Uva: negroamaro
Fascia di prezzo: 9,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Sede a Copertino (Le) – Località Tenuta Monaci
Tel. 0832 947512 – Fax 0832 1830364 – Cell. 333 4584028
vini@aziendamonaci.com – www.aziendamonaci.com
Enologi: Severino e Stefano Garofano
Ettari vitati di proprietà: 16 + 20 in affitto
Bottiglie prodotte: 220.000
Vitigni: negroamaro, malvasia nera e bianca, montepulciano e chardonnay
Dai un'occhiata anche a:
- Sagrantino Montefalco, report sull’Anteprima
- Campi Flegrei Piedirosso Colle Rotondella, degustazione per i primi 25 anni di Cantine Astroni
- Spumanti dell’Etna 2024
- Vini Feudi Spada – Nuove annate
- Fiano del Cilento, dieci etichette indimenticabili
- Dieci Vini Bianchi della Campania interna del Mangia&Bevi 2024
- La degustazione di Vietti a Castiglione Falletto: Timorasso, Barbaresco e tutti i Barolo
- Putea a Santi Quaranta celebra i dieci anni con “Brunello al Borgo”