Ristorante Gerani
via Stabia n.609 80057 Sant’Antonio Abate (Na)
Per info & prenotazioni: 0818744361
Aperti tutti i giorni a pranzo e cena. Aperti solo a pranzo la domenica.
Lunedì riposo settimanale.
Disponibilità di ampio parcheggio gratuito.
Sant’Antonio Abate è alle pendici della catena dei Monti Lattari, con il maestoso monte Faito che sovrasta la Penisola Sorrentina. Fare una visita a questa località significa immergersi nell’entroterra stabiese, scoprendo tradizioni millenarie, culto religioso e arte. La cittadina è anche una tappa per gli escursionisti che partono da qui per un’immersione totale nella natura del Parco Regionale dei Monti Lattari. Scalare le vette montuose più belle, come il monte Tre Calli, il Buco del Monte Finestra e l’altopiano di Capo Muro, regala emozioni uniche e panorami mozzafiato sullo splendido Golfo di Positano e su Agerola.
Feste popolari e religiose coinvolgono l’intera comunità, mentre l’artigianato tradizionale, come la lavorazione del legno e della ceramica, rappresentano la storia e l’identità di questo luogo insieme alla gastronomia.
A Sant’Antonio Abate si va anche per la cucina del Gerani Ristorante, sempre affollato e con tavoli occupati da famiglie e coppie. Io sono una di quelle persone che si sono recate appositamente per provare i piatti di Giovanni Sorrentino, che seguiamo da sempre e che vanta una buona esperienza. Ho pranzato lì di domenica e il successo di questo locale è dovuto anche all’accoglienza calorosa e al servizio impeccabile, che costituiscono il perfetto contraltare alla cucina.
In un’atmosfera semplice e accogliente, quasi come a casa propria, si può apprezzare il piacevole ambiente. Il dehors è ospitale, anche se un po’ rumoroso a causa della strada molto trafficata, ma la musica di sottofondo contribuisce a attenuare il frastuono delle auto. In un’epoca sempre più orientata alla sostenibilità, i tralci di plastica di edera che decorano il soffitto risultano superflui, visto che il locale è già gradevole così com’è, immerso nel verde degli orti e della vegetazione spontanea.
Cosa si mangia al Gerani Ristorante
Prodotti locali e verdure provenienti dall’orto di famiglia sono utilizzati per preparare i piatti della cucina tradizionale e quelli creativi, garantendo un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Andare al Gerani Ristorante e non assaggiare i Mezzanelli è impensabile, poiché è un piatto must. Tra gli antipasti, il carciofo alla brace e l’uovo morbido sono i protagonisti in questo periodo, mentre tra i primi piatti spicca la Pappardella gratinata.
Non mancano i piatti vegetariani, le carni, il pesce, la selezione di formaggi dei Monti Lattari e la mozzarella del caseificio Aurora.
Oltre al menù a la carta, ci sono due percorsi gastronomici: Degustazione Vegetariana 45€ da 5 portate e Degustazione Primavera 60€ di 6 portate.
La lista dei vini ha etichette italiane e internazionali.
REPORT DEL 21 MAGGIO 2023
di Santa Di Salvo
Giovanni Sorrentino è uno chef “caravaggesco”. Basta guardarlo per riscontrare la somiglianza con il grande pittore di luci e di ombre. Così è anche la sua cucina, che ha la materialità forte dei prodotti vesuviani e i lampi di sole che arrivano dal vicino orto di casa. Nato e cresciuto sotto l’ala di Cannavacciuolo, volato poi a Parigi con Ducasse, è tornato alle origini a Sant’Antonio Abate e qui ha trovato davvero la sua giusta dimensione. Bello il giocoso omaggio all’amico Francesco Martucci, una montanarina con alici origano e pomodorino del Vesuvio. Perciò, lasciatevi andare ai suoi celebri mezzanelli allardiati, ma scoprite pure i nuovi magnifici tortelli ripieni di polpo alla luciana, l’uovo poché con crema di piselli menta, la tartare di vitello con carciofo arrosto, la crepinette di agnello tartufata, i dolci delicati di stagione. Accoglienza gentile, gli spazi di famiglia presto diventeranno locanda con camere.
REPORT DEL 1 FEBBRAIO 2021
Ci sono momenti della vita in cui tutto sembra andare storto e per Giovanni Sorrentino, chef di lungo corso, il 2020 è stato davvero difficile sul piano personale e professionale. Quando si è assediati su più fronti è difficile trovare la forza per reagire ma è proprio in questi momenti che avviene la selezione. E Giovanni ha reagito raddoppiando la casa per accogliere gli ospiti, dalla cucina alla sala, per non parlare di un dehors estivo che gli consentirà di lavorare alla grande. Un trasferimento di pochi chilomentri ma che adesso gli fanno dire: «sono a casa», perchè lui stava a Santa Maria La Carità e adesso è a Sant’Antonio Abate a due passi dal vecchio orto di famiglia che ha continuato a curare.
Nessun problema per il parcheggio e la cucina solida di sempre con un carta dei vini che continua ad ampliarsi.
Potremmo definirla trattoria, ma preferiamo la definizione di bistrot per questo locale vicino Pompei e a due passi da Gragnano. Escono piatti della tradizione, a partire dall’aperitivo di benvenuto; delizioso il pollo con castagne e funghi; tutti ben eseguiti proprio grazie alla tecnica acquisita durante i lunghi soggiorni nelle cucine straniere. Piatti solidi, riconoscibili, che immediatamente riempiono la sala e fanno girare i conti nel verso giusto in un momento davvero complicato per la ristorazione.
La cucina è raddoppiata, al lavoro sono in sei. La sala anche è ampia, sicura, luminosa. Non c’è che l’imbarazzo della scelta sul menù, a parte i mezzanelli lardiati che sono da sempre un suo cavallo di battaglia. Niente ghirigori, molta concretezza e buona padronanza tecnica: sono questi gli elementi che gli consentono di salvarsi dal naufragio che ha coinvolto tanti locali aperti soprattutto da chi guarda Masterchef invece di curare i clienti.
Grande spazio al vegetale, ovviamente, ma anche alle carni meno nobili, immancabile il pollo ruspante, in grande crescita i dolci, davvero moderni e non stucchevoli.
Pagherete fra i 35 e i 40 euro e uscirete felici.
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REPORT DEL 27 GENNAIO 2019
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1-Il primo motivo è il costo abbordabile. Difficilmente si superano i 40 euro e vini non hanno ricarichi eccessivi. Il parcheggio è molto facile da trovare perché il locale affaccia sulla piazza principale del paese e dista appena a quattro chilomentri dall’uscita autostradale di Scafati-Pompei Est sulla Napoli Salerno.
2- Il secondo motivo è che ci troviamo di fronte ad una cucina leggibile, senza ghirigori barocchi, caricature e superfetazioni. Tutti piatti eseguiti con grande tecnica, appresa, dopo aver studiato l’Alberghiero, in lunghi anni di gavetta maturata da Gennaro Esposito e Michele Deleo in Campania, da Alain Ducasse e allo Chalet d’Adrien in Svizzera Francese con Mirto Marchesi. Il suo riferimento è Bottura. Ci troviamo di fronte ad un cuoco che si mette al servizio dei clienti e non dei critici gastronomici e del loro circo sbadiglioso. Qui si mangia, non si va a messa.
3-Il terzo motivo sono le ricette di Giovanni Sorrentino a Gerani. Secondo le indicazioni della maggior parte dei grandi cuochi, oggi che non si cucina più nelle case la vera novità è la tradizione, ripensata in termini moderni con le tecniche di cottura e la presentazione dei piatti oltre che nell’alleggerimento dei grassi. Ha rilanciato i mezzanelli allardiati e le penne alla pizzaiola che erano quasi scomparsi!
4-Il quarto motivo è che lavora bene, non solo nei fine settimana e non solo a cena. E’ il lusso accessibile ed è per questo che viene voglia di venire qui anche per una pausa lavoro. Ci trovi la famiglia con il bimbo appena nato ma anche l’imprenditore conserviero o il pastaio del territorio. Avere un locale tonico assicura il ricambio della materia prima e dei prodotti e mette la brigata di cucina in condizioni di lavorare sempre con il sorriso.
5-Il quinto motico è che Giovanni Sorrentino ha dalla sua il vero, direi purtroppo anche l’unico, carburante che tiene in piedi l’Italia: la famiglia. In sala c’è la moglie che segue con attenzione i clienti. Come non mangiare da chi investe nei propri cari?
6-Il sesto motivo è che trovi piatti stagionali, con un menu che cambia almeno cinque volte all’anno. E se non hai voglia delle solite cose puoi sempre scegliere un piatto d’autore che Giovanni infila in ogni carta.
7-Il settimo motivo per venire qua è che i prodotti sono stagionali e tracciati. Siamo in uno dei territori europei più ricchi di tutto, dal mare a tre chilomentri all’Agro Vesuviano terra di pomodori, ortaggi e frutti sopraffini. E funghi e tartufi dei monti Lattari, carni paesani e polli allevati in proprio.
8-L’ottavo motivo è che Giovanni Sorrentino non è un cuoco qualunque. Quando fa le competizioni le vince o si piazza in pole come è avvenuto con i concorsi di birra. Ha talento ma non lo esibisce, lo applica. Insomma, è un professionista.
9-Il nono motivo per mangiare a Gerani è che Giovanni Sorrentino usa Facebook per colloquiare, non per strillare, non litiga, il suo carattere gioviale gli consentono serenità e vivere senza invidia e senza ansia di confronto. Quel che viene viene. Ha un bel lavoro, si diverte e riesce a vivere bene con la sua bella famiglia non lontano di casa.
10- Infine si viene qui per un motivo semplice semplice. Si sta bene e quando esce non pensi a quello che hai speso ma a quello che hai mangiato. Alè!
Il locale è Bib Gourmand per la guida Michelin: “il nostro migliore rapporto qualità-prezzo 32€ “
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