di Antonella Amodio
Di anni ne ha 24 (si era portata avanti di un anno parlando con me, visto che il suo compleanno è l’11 Settembre): bella, professionale, curiosa e piena di entusiasmo per il lavoro che svolge.
È Giovanna Orciuoli, figura femminile della sala a I Masanielli Sasà Martucci, che affianca il direttore Sergio Macchiarella nella gestione del servizio e considera la sala un biglietto da visita importante, dove il cliente ha tutto il diritto di sentirsi… unico.
Quando ha iniziato è stata la voglia di indipendenza economica a spingerla verso il lavoro, poi è subentrata la passione, che ha cambiato totalmente la sua vita. Con la sua figura, oggi Giovanna reca quel tocco di eleganza in pizzeria, dove la presenza maschile è forte, accompagnando i clienti in quel speciale mondo de I Masanielli, fatto di tanto vissuto.
Le manca l’ultimo anno di corso per diplomarsi sommelier e nel frattempo studia e si aggiorna, sperimenta abbinamenti con le pizze del suo compagno di vita, Sasà Martucci, col quale ha un rapporto altamente professionale sul posto di lavoro. Ho raccolto i suoi pensieri, i suoi sogni e le sue emozioni.
Giovanna, come si lavora con il proprio partner?
“Oddio, per quel che mi riguarda non è sempre facile, poi Sasà è molto esigente e non ammette errori. Pensa che quando ci siamo conosciuti, proprio qui in pizzeria dove facevo la cameriera, ho avuto nella fase iniziale una alternanza di odio/amore per il suo “caratteraccio” sul lavoro, dove non gli sfugge nulla! Provavo stima, ma lo temevo anche. È d’altronde comprensibile visto l’impegno e la dedizione di Sasà nello svolgere il suo lavoro: le pizze devono uscire dal forno perfette e altrettanto vale per il resto”.
Come vivi la sala e il rapporto con i colleghi?
“Siamo un team molto affiatato, trascorriamo molto tempo insieme sul posto di lavoro e il locale diventa una sorta di seconda famiglia. Dialoghiamo molto e da qualche tempo abbiamo introdotto il “briefing” prima del servizio, per coordinarci meglio e cercare di capire dove eventualmente si siano commessi errori. Mi reputo “asessuata” sul lavoro, non esiste genere femminile e maschile, anche se l’eleganza, la femminilità e l’empatia di una donna sono caratteristiche alle quali non possiamo mai rinunciare, e possono diventare – nella giusta interpretazione – un punto di forza.
Sono integrata e faccio parte dello stesso progetto che ci vede tutti insieme andare nella stessa direzione. Facciamo tasting, degustazioni e prove di abbinamenti con scambio di opinioni e pareri”
Che cosa ti piace in particolare del tuo lavoro?
“Amo il rapporto umano, mi piace andare al tavolo e spiegare ai clienti attraverso la pizza o il vino da servire, il lavoro complesso che c’è dietro. Mi comporto come mi piacerebbe che facessero con me, se fossi dall’altra parte. Racconto aneddoti e spiego la storia degli ingredienti, in modo da creare curiosità ed interesse per quello che andranno a mangiare o a bere. Mi piace pensare che così facendo riesco a trasmettere tutto l’amore che c’è dietro ad ogni singola portata che abbiamo scelto di servire in pizzeria, per dare sempre il meglio. È un lavoro duro, fatto anche di orari lunghi. In alcuni casi è difficile conciliare la vita professionale con quella privata, ma se è fatto bene sa dare tante soddisfazioni”
Vista la tua giovane età Giovanna, che cosa vedi nel tuo futuro lavorativo ?
“Mi piace essere preparata nel mestiere che svolgo, non potrei sopportare l’idea di non saper rispondere adeguatamente, o di non dare giuste informazioni ai clienti, per cui faccio aggiornamento continuo, studio e confronto. Voglio rendere estremamente efficiente il servizio e soddisfare le esigenze della clientela.
E poi continuare a dare sempre quel sapore “particolare” all’accoglienza, affinando l’arte”.
Tempo libero ne hai ?
“Si, e lo pretendo. Mi consente di staccare per qualche ora e di riprendere più carica di prima. Adoro fare cose per me stessa, perché in sala sono completamente orientata a dare il meglio di me, per gli altri, inoltre mi sento molto responsabile del lavoro svolto dietro alle quinte, al forno, in cucina e che poi arriva al tavolo. Un grande compito per tutti quelli che come me rappresentano il servizio del locale”
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