Certo la crisi picchia e costringe a ripensare alle spese. E dunque anche i locali devono rivedersi. Una nota di ottimismo viene dal fatto che nonostante tante difficoltà in Campania non manca ai giovani la voglia di investire e misurarsi.
E siccome aprile e maggio sono i mesi più belli per girare, vi segnalo alcuni locali gourmet low cost ancora non molto conosciuti nel circo gastronomico dove vi potete divertire uscendo dalle consuetudini e capire anche che la grande spinta in avanti non si è ancora fermata.
Partiamo da Napoli dove il Veritas è tappa obbligata
Gianluca D’Agostino sta creando piatti divertenti in cui è facile riconoscersi: si lavora alle forme e ad alcune combinazioni di sapori tradizionali.
Il range di spesa è tra i 35 e i 50 euro.
Fuori Napoli,a Portici, il gioane Eduardo Estatico è ai fornelli del Cd restaurant: tra orto, scuola marchesiana e creatività letteraria ci si inizia davvero a divertire.
Piatti e sapori di territorio, in primo piano verdure del Vesuviorto curato con Gino Oliviero e un conto che oscilla tra i 30 e i 40 euro con ricarichi professionali sul vino capaci di far girare le bottiglie.
A Palma Campania Era Ora di Pietro Parisi
I due anni da Ducasse si fanno sentire nella organizzazione della cucina e nell’approccio tecnico alla materia prima. Funziona la formula pizzeria e bistrot con tanta ricerca e passione sul territorio.
Sui 30 euro
In Irpinia la novità si chiama Mirko Balzano di Villa Assunta a Mirabella Eclano: giovanissimo, effervescente, anche audace.
Girate tra vigne e cantine per approdare ad una cucina di territorio ricca di fantasia e supportata da buona tecnica che promette una bella maturazione.
Spenderete dai 30 ai 40 euro.
In provincia di Salerno nessun dubbio: la novità si chiama Cristian Torsiello con la sua Osteria Arbustico a Valva.
Siete a trenta minuti da Paestum, a quindici dall’uscita autostradale di Contursi. Anche qui buona creatività e tanta tecnica.
Sui 30-35 euro.
Entriamo adesso in una delle province più sottovalutate d’Italia: il Sannio papalino ricco di tradizioni, reperti archeologici straordinari, centri storici da favola.
Proprio a Benevento è al lavoro da poco più di un anno Angelo D’Amico alle Macine dell’Una Hotel.
Solida scuola da Antonello Colonna, passione per il proprio territorio nella ricerca. Il locale è nell’ex pasticificio Rummo molto ben ristrutturato e trasformato in albergo.
Sui 50 euro.
A San Giorgio del Sannio, proprio a cavallo tra le provincie di Avellino e Benevento, Daniele Luongo ripropone l’orto sannita alla Locanda della Luna.
La cucina è diretta, equilibrata. Il riferimento è la tradizione dell’Oasis di Vallesaccarda che preferisce far parlare la materia prima e presentarla in modo aggiornato, pulito e supportata da tecniche di cucina nomn necessariamente familiari.
Sui 30 euro.
Poi Giuseppe Iannotti con il suo Kresios a Telese, giovane emergente per l’Espresso 2013
Autodidatta e curioso, Iannotti non obbedisce ai tabù del territorio e preferisce spaziare in Italia e all’Estero. Bella cantina, tanti spunti divertiti e ricerca a tutto campo.
Lunch a 30 euro, dai 60 a salire.
Poco lontano una piacevole sorpresa, Luciano Villani alla Locanda dell’Aquapetra Resort
Anche qui tanta scuola francese, cucina organizzata, sapori precisi.
Sui 40-50 euro.
E nel mio Cilento?
Il riferimento giovanile resta La Cantinella del Mare a Villammare di Mario Riccardi con la cucina di Nando Melileo.
Tanto divertimento sulla materia prima e sapori ben disegnati del mare pescoso.
Sui 35 euro.
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