Gioia del Colle (Ba), Osteria del Borgo Antico

Via Cavour 89
Tel.080.3430837
Sempre aperto, chiuso mercoledì
Ferie: una settimana tra aprile e maggio e una tra agosto e settembre

di Marina Alaimo

Se siete  di passaggio nel territorio della Bassa Murgia, vale la tappa all’Osteria del Borgo Antico a Gioia del Colle. Il ristorante si trova proprio nel centro storico del paese in una vecchia stalla di un vecchio palazzo, resa particolarmente accogliente dall’attento restauro effettuato, lasciando in bella vista le pareti di tufo nelle varie tonalità di giallo ed il soffitto a volta.

Gioia del Colle ha una storia molto antica, ben visibile ad un occhio attento, le sue origini sono bizantine , come conferma l’etimo del nome derivante da Joha, da Jourakis, antica famiglia bizantina, anche se a me ricorda un vino singolare della Tenuta Viglione, fatto con primitivo ed aleatico, reso estremamente piacevole dai profumi intensi dell’aleatico, vitigno che purtroppo è stato abbandonato da molti produttori perché poco richiesto dal mercato.  La storia di questo paese è fortemente legata all’agricoltura ed alla pastorizia, attività che caratterizzano tutto il territorio della Murgia, e proprio a Gioia sono stati numerosi gli episodi tristi legati al controllo del lavoro sui contadini.

Ottavio Giulio Surico, in cucina da quando aveva 18 anni, e Miriam Milano, sua moglie, sommelier e laureata in Scienze Politiche Internazionali, ripropongono le pietanze ed i vini di questa terra straordinaria, in chiave moderna per rendere i piatti più leggeri, anche se alcuni cult sono proposti in maniera classica.  In cucina Ottavio utilizza molto le verdure  recuperate attentamente e personalmente tra la campagna di Gioia, in questo periodo dell’anno non mancano cicorielle, bietole, pomodori, melanzane e peperoni di vario tipo, in primavera fave e piselli novelli ed asparagi, d’inverno la tipica caccialepre (cicorietta dolce locale), il cardo mariano cucinato sottovuoto a bassa temperatura e servito con uovo in camicia e tartufo. Ampio spazio è dato anche alle carni di questo areale che vanno da quella bovina, ai conigli e polli di campagna, forte la presenza di agnello e capretto essendo questa zona di transumanza, ma anche carne di cavallo, molto diffusa in Puglia.

Miriam ci accoglie con una fresca e delicata  panzanella di pomodoro aromatico, burratina e polvere di capperi, piatto in sintonia con la stagione estiva, accompagnato da un calice di spumante rosé D’Araprì metodo classico ed estremamente piacevole.

Tra gli antipasti: cannolo di verdurine su stufatino di bietole, crema di cavolfiore e polvere di peperoni cruschi di Senise, a conferma della passione di Ottavio per le verdure, ottimo.

Sempre rimanendo nell’orto di Gioia: flan di melanzane e mozzarella su pomodoro aromatico e basilico fritto, ovviamente anche la mozzarella è di Gioia del Colle, famosa per la produzione di latticini tipici.

Proseguiamo con i primi e si comincia con il piatto che in zona un po’ identifica Ottavio, sempre presente in carta perché richiestissimo, piatto della memoria familiare che conferma come l’estrema semplicità in cucina riscontri sempre grande successo: La Poveraccia, ovvero spaghettone trafilato al bronzo del pastificio artigianale Marella (di Gioia), con olive nere, pomodoro, capperi, acciughe e mollica di pane fritta, una delizia.

Poi raviolo di farina di Grassetto (integrale) ripieno di melanzane su fonduta di cacioricotta e conserva di pomodoro. Tra i secondi ottimo l’arrosticino di carni locali, sempre in carta per assecondare la passione dei pugliesi di questo territorio per la carne cotta velocemente alla brace, sono numerose infatti le macellerie dotate di brace e tavoli dove viene servita la carne scelta al banco: zampina (salsiccia di carni miste), involtini di carne di cavallo, aletta di pollo ruspante ripiena, porchetta di pollo.

Proseguendo con la carne, essendo questo territorio dove il legame con la terra è viscerale: filetto di capretto con crema di patate, polvere di liquirizia e cipolla di Acquaviva; variazione di pollo ruspante con cicorielle selvatiche ( cosciotto, aletta ripiena di olive leccine e lardo, porchetta di pollo della Murgia e filetto.

Sui piatti di carne abbiamo abbinato Primitivo di Gioia del Colle 16 2007, vino straordinario ottenuto dai vigneti di Acquaviva e che ha fortemente contribuito ad accendere l’attenzione internazionale sul primitivo di Gioia del Colle.

A seguire i dessert nei quali Ottavio ha dato grande prova di bravura: sorbetto di anguria e vaniglia su coulis di pesche noci; cappuccino freddo (crema inglese al caffè e panna alla vaniglia con bacio di dama ); semifreddo alla mandorla con gelato al primitivo di Gioia del Colle e biscotto di riso al cioccolato; crema al mascarpone con savoiardi al caffè.

Il ristorante è dotato di un bellissimo bancone di foggia antica sul quale si può gustare un tipico aperitivo o semplicemente il caffè.

I prezzi sono più che accessibili, i primi vanno dai 7,50  ai 9,50€; i secondi tra i 12 ed i 16 €; i dessert tra i 4 ed i 5 €. E’ proposto un menù degustazione degli antipasti a 12 € che prevede in questa stagione: latticini dell’agro murgese freschi (mozzarella di Gioia, burratina, ricotta serviti con confetture di sedano, cipolla di Acquaviva, peperoni); capocollo di Martina Franca, involtino di melanzane ripieno di grano. Nella stagione estiva è possibile scegliere anche qualche piatto di mare: polipo arrostito, gamberi marinati con cipolla di Acquaviva, oppure in tempura. La carta dei vini dà ampio spazio alla produzione pugliese, con scelta attenta ed oculata, ma ci sono anche interessanti presenze dalle altre regioni italiane ed inoltre Miriam da quest’anno propone una singolare carta di vini rosati pugliesi che sta raccogliendo grande consenso.

Raviolo di grossetto ripieno di melanzana su fonduta di cacioricotta e conserva di pomodoro

Spaghettoni alla poveraccia


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