di Mariangela Barberisi
«Mi sento frastornato. Sono grato per questa vittoria ma so che posso ancora migliorare». Gianluca Schiano di Cola è stato appena proclamato Giovane pizzaiolo 2023 nel primo contest gastronomico organizzato da Il Mattino.
Si aspettava di vincere?
«Sinceramente no. Rappresenta un premio importante per la carriera di noi giovani che, anche se lavoriamo da anni davanti ad un forno a legna, abbiamo il desiderio di crescere e provare ogni giorno nuove sperimentazioni».
C’è bisogno di dare spazio ai giovani talenti. Che ne pensa?
«Io sono di Bacoli ma lavoro a Milano: questa giornata la porterò sempre con me, perché è stata l’occasione per tutti noi di metterci in gioco e confrontarci con altri giovani talenti italiani».
Ci racconta la scelta degli ingredienti sulla sua “Sofia Loren”?
«Quando penso alle mie origini mi vengono in mente i sapori del mare, così ho osato con le cozze perfette con la mousse di Bufala, poi una crema preparata con il pomodoro datterino semi dry e zest di limone. Una sintesi perfetta della mia Bacoli».
Perché ha scelto di diventare pizzaiolo?
«La passione che provo per il mio lavoro è forte e mi spinge a migliorarmi, a puntare più in alto e a non fermarmi. Questa è decisamente la mia strada».
Cosa ha in mente per il futuro?
«Oggi ho 24 anni, significa che l’anno prossimo avrò la possibilità di partecipare alla seconda edizione del contest».
Da Bacoli a Milano, ieri è tornato a Napoli per competere con altri giovani talenti.
«Sapevo di dover sfidare pizzaioli bravi. Alcuni sono figli d’arte, altri hanno imparato anno dopo anno, appassionandosi a questo lavoro che è fatto di sacrifici ma che ti trasmette anche tanta felicità».
Dieci pizzaioli per celebrare uno dei piatti più amati al mondo.
«La mia pizza flegrea è studiata, provata, assaggiata. Non ci si improvvisa pizzaioli. Si parte dalla scelta della farina, dal lievito giusto, dal pomodorino, alla cottura delle cozze nel mio caso. E poi attenzione a non sbagliare la preparazione della mousse di Bufala, un ingrediente che parla campano».
Quali sono i suoi progetti futuri?
«Ho un grande desiderio quello di poter aprire un giorno un locale insieme ad un socio che crede fortemente nell’importanza delle eccellenze del nostro territorio. Un posto che parli di me e delle mie origini. Da napoletano ho una mission: portare la storia della pizza e dei prodotti dop in giro per l’Italia e perché no, nel mondo».
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