Le inutili indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sul nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Prosecco DOC, alla fine si sono concluse con un confronto franco che ha portato alla nomina all’unanimità del Presidente, dei Vicepresidenti e di un ampio Comitato di Presidenza che avrà il compito di coadiuvare il Presidente nell’esercizio delle sue funzioni.
Giancarlo Guidolin, Presidente della Cantina Viticoltori Ponte e Consigliere del Consorzio fin dalla sua costituzione, guiderà la Denominazione Prosecco Doc nel prossimo triennio supportato da tre Vicepresidenti: Alessandro Botter, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi e Mattia Mattiuzzo.
“C’è poco da dire – commenta il Neopresidente, Guidolin – qui c’è solo da lavorare! Un impegno che non potrà che dare prosecuzione a quanto è stato fatto in questi anni e che non ha precedenti nella storia dell’enologia mondiale. Siamo consapevoli che un evento simile difficilmente potrà ripetersi. In questo senso, permettetemi di ringraziare, innanzitutto il past
president Stefano Zanette con il quale abbiamo condiviso il percorso che ci ha condotto fino ad oggi. Un grazie sentito voglio poi indirizzarlo anche ai Consigli di amministrazione che si sono succeduti fin dalla nascita del Consorzio per aver creato i presupposti affinché il Prosecco rappresentasse quella realtà che ora abbiamo sotto ai nostri occhi. Chiaramente ringrazio il Consiglio che oggi mi ha nominato e con il quale, assieme ai competenti uffici del Consorzio, conto di poter lavorare nel prossimo triennio al fine di consolidare i risultati fin qui raggiunti. La nostra massima attenzione andrà a favore del potenziamento del percepito della Denominazione e al rafforzamento del binomio prodotto-territorio”.
“Le nostre priorità – conclude Guidolin – in linea con le attese dell’intera filiera, dai viticoltori agli imbottigliatori che hanno reso possibile il successo di questa denominazione, restano: la qualità delle produzioni, la sostenibilità delle stesse, l’attenzione verso i consumatori e le comunità locali di cui facciamo parte a pieno titolo”.
I nomi:
Presidente:
•Giancarlo Guidolin;
Vicepresidenti:
•Alessandro Botter;
•Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi;
•Mattia Mattiuzzo.
Membri Comitato di Presidenza
•Alessio Del Savio;
•Pierclaudio De Martin;
•Franco Passador;
•Giorgio Serena.
PROSECCO DOC e PROSECCO DOC ROSÉ: profilo di una Denominazione
La Denominazione di Origine Controllata Prosecco nasce nel 2009 dall’unione di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori di 9 Province tra Veneto (Treviso, Belluno, Padova, Venezia e Vicenza) e Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine) per legare indissolubilmente questo vino al suo territorio di origine. Scopi principali del Consorzio Prosecco DOC: garantire la qualità del prodotto, tutelare il consumatore, valorizzare la produzione attraverso la promozione e la protezione della denominazione “Prosecco” in Italia e nel mondo. A tal fine vengono attuate specifiche strategie di sviluppo e marketing che negli anni si sono rivelate vincenti e certamente hanno contribuito a fare del Prosecco la bollicina più famosa a livello internazionale. Oggi il Prosecco DOC è lo spumante più venduto al mondo, con 616 milioni di bottiglie prodotte nel 2023. Di queste, il 18,8% viene consumato in Italia, il restante 81,2% destinato all’export (USA, UK, Germania, Francia i primi mercati).
Il termine Prosecco DOC richiama il territorio di produzione di un vino straordinario le cui origini si fanno risalire alla piccola località nei pressi di Trieste che reca appunto questo nome. Spaziando tra Veneto e Friuli Venezia Giulia su un totale di 28.100 ettari di vigneti, di cui 24.450 di Glera e 3.650 di complementari (es. Pinots/Chardonnay/Verdiso/ecc.) la Denominazione oggi conta 12.312 Aziende viticole, 1.189 Aziende vinificatrici, 360 Aziende spumantistiche, per un’estensione media di 2,13 ettari ciascuna.
Il Prosecco sta vivendo una stagione di successi tale da condizionare i flussi turistici di consumatori che una volta innamoratisi del prodotto, partono alla scoperta del territorio che lo origina. Un territorio generoso dal punto di vista dell’offerta culturale ed enogastronomica, ma anche di grande bellezza, dove i vigneti si alternano a boschi, prati, borghi e incantevoli città storiche. Dalle Dolomiti alla laguna di Venezia, passando per le ville del Palladio e località preromaniche come Aquileia. Non a caso vi si contano una decina di siti riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, quasi a sottolineare la vocazione all’internazionalità di questa grande regione da sempre incrocio di popoli e culture.
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