QUINTODECIMO
Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: da 25 a 30 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Il terzo bianco di Laura e il Professore, il Greco di Tufo, anche qui un nome evocativo di un’altra passione di Luigi Moio, la pittura. Il vino si chiama «Giallo d’Arles»". Arles en Provence è la cittadina dove Van Gogh trascorse il suo periodo di follia per il giallo prima di passare al rosso. Il Greco in ammostatura si avvicina al colore del succo di carota, ha una gran materia colorante e il mosto diventa giallo ocra tendente al rossiccio.
In questo vino ho ritrovato musica, armonia, passione, studio, convinzione di star realizzando un sogno, un prodotto speciale diretto ad un target identificato: gli eno appassionati in grado di spendere qualcosa in più per una bottiglia che parla di territorio, un vino che ha dietro un progetto di maniacale precisione dalla vigna alla bottiglia, esattamente come gli amanti dei motori che adorano la Ferrari. Scelte viticole ed enologiche meticolose, in totale empatia con la natura.
Un percorso lungo e tuttavia semplice e ragionato, vissuto (Luigi e Laura vivono in mezzo alle proprie vigne) ed interpretato con sensibilità e rispetto, fondamentale per la creazione di vini ad alta identità territoriale e varietale, reale espressione del termine CRU, participio passato dal francese del verbo circoscrivere. Giallo d’Arles è un’interpretazione “estrema” del Greco di Tufo prodotto soltanto da uve provenienti da un’unica vigna di greco nella zona cru di Santa Paolina. Il colore giallo oro antico è intensificato dalla breve permanenza in fermentazione in piccole botti di rovere e dall’assenza di qualsiasi tipo di chiarifica.
è quasi un blanc de noir, un vino bianco con la struttura di un rosso, potente ed elegante, di profonda consistenza e mineralità, con note importanti di idrocarburi ben fuse con sentori d’albicocca e confettura di mela cotogna. Il palato è pieno e fresco, l’ingresso in bocca è sinuoso e fresco allo stesso tempo, interminabile la persistenza aromatica. è un vino sviluppato in profondità.
Il Giallo d’Arles è stato concepito da Luigi Moio e Laura di Marzio per maturare a lungo in bottiglia, il tempo conferisce eleganza, complessità ed armonia. Il lungo affinamento in bottiglia spiega anche la scelta del tipo di bottiglia, bordolese a spalla alta, pesante e scura e l’imballo per singola bottiglia in cassette di legno. Il nome è un omaggio al colore preferito da Van Gogh durante la sua permanenza ad Arles: un giallo che anticipa il rosso. Nel 2007 sono state prodotte poco più di 4000 bottiglie e 40 Magnum Le viti hanno circa 7 anni e si trovano a 520 m s.l.m. esposte a sud ovest. Il terreno è argilloso bianco, ricco di oligoelementi, di buona struttura e con un buon drenaggio, conserva l’acqua in profondità e favorisce una costante alimentazione idrica e minerale delle viti, ergo, maturazione delle uve regolare ed omogenea. La resa di 1,2 kg per ceppo conferma, ove ce ne fosse bisogno, che siamo di fronte ad un vino “gioiello”, curato in tutti i suoi dettagli, ma non per questo sacro, o, impossibile da acquistare. Si vendemmia a metà ottobre con raccolta manuale in piccole cassette, cernita dei grappoli su tavolo, pressatura soffice e decantazione statica, a seguire la fermentazione che avviene parte in acciaio e parte in barrique di rovere francese a circa 14/16°C. Quanto agli abbinamenti non lo direi senz’altro un classico vino da pesce, al massimo da crostacei o pesci importanti e grassi, su piatti di terra di una certa struttura, come gli spaghettoni con cannellini, pomodori secchi ed origano di Pietraroja di Giuseppe Iannotti del Kresios a Castelvenere.
Io lo berrei da solo, al tramonto che illumina le vigne di Quintodecimo, sorsi di territorio.
Scheda di Giulia Cannada Bartoli
Sede a Mirabella Eclano, Via San Leonardo
Tel e fax 0825.449321
Sito: http://www.quintodecimo.it
Email: info@quintodecimo.it.
Enologo: Luigi Moio
Bottiglie prodotte: 30.000
Ettari: 10
Vitigni: aglianico, fiano, falanghina e greco
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