di Virginia Di Falco
Con la voglia di un posto tranquillo tra i vicoli del centro storico, e incoraggiata dai palati genovesi di «Papille Clandestine» che l’avevano recensita la scorsa primavera, ho deciso di provare questa trattoria nel quartiere della Maddalena.
Aperta negli anni Sessanta, è stata completamente ristrutturata una decina di anni fa dalla nuova gestione che, nel frattempo, ha aperto anche un ristorante – La Casa dei Capitani – sempre di pesce, a Quinto, quartiere affacciato sul mare nella zona orientale della città.
Qui nel centro storico il locale è una graziosa sala da pranzo, quasi casalinga, con una grande piattaia in legno a far bella mostra di sè, tanti libri di cucina, qualche quadro e ninnolo d’epoca, lampade e piantane d’antan. Nell’insieme, un posticino molto gradevole, accogliente, con circa 25 coperti e un servizio felpato e tranquillo che però si coordina molto bene con la cucina.
Il menu si rifà sostanzialmente alla cucina tradizionale genovese anche se con una mano più leggera sui condimenti e i tempi di cottura.
Abbiamo provato: degli ottimi totanetti su crema di patate alle erbette aromatiche, cotti il giusto, con accompagnamento morbido e profumato. Dei mandilli al pesto, ossia dei “fazzoletti” (maltagliati) di pasta fresca fatti in casa, dalla sfoglia sottilissima, solo scottata in acqua, in modo da non perdere consistenza e avvolti da un pesto cremoso e leggero che riconcilia il palato con questo (ahimè) imitatissimo condimento. Lievi e di grande corpo allo stesso tempo. Gustosa la zuppa di pesce «senza lische», con cozze tanto minuscole quanto saporite, molluschi, crostacei e il pesce da taglio ridotto quasi come in una bouillabaisse. Praticamente impossibile non tuffarci dentro i due crostini di pane serviti in accompagnamento. E, perchè no, anche qualche pezzetto preso furtivamente dal cestino: pane e focaccia sono fatti in proprio. Infine, un’altra ricetta della tradizione: lo stoccafisso «accomodato», servito nella ciotola di coccio con un sughetto al pomodoro, le patate stufate, pinoli e olive taggiasche.
Tra le altre proposte: gamberi mandorlati, cous cous di pesce, tagliolini ai frutti di mare, spaghettoni all’astice, ravioli con sughetto di mare, ombrina alla ligure (cotta al forno, con olive taggiasche e patate). Si chiude con un dolce di cioccolato al cucchiaio, la sbrisolona con lo zabajone, la millefoglie alle mele oppure un fresco e profumato sorbetto al basilico. Una piccola lista di vini, con prevalenza di Liguria e la possibilità di bere al bicchiere. A pranzo menu ridotto e veloce, di sera più scelta e tavola adeguata. Insomma, gli ingredienti per una buona trattoria ci sono tutti.
Conto sui 45 euro.
Vico della Lepre 8/R
Tel. 010.2474473
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: domenica e lunedi
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