PODERE 29
Uva: nero di Troia
Fascia di prezzo: da 15 a 18 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
VISTA 5/5 – NASO 24/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE: 30/35
La riscoperta e il rilancio del Nero di Troia in Puglia, identitario soprattutto delle province settentrionali di Foggia e Bat, sta ottenendo un successo probabilmente inaspettato e, quello che più conta, esso è accompagnato da un volume d’affari esponenziale che ha caratterizzato tutto il trend positivo degli ultimi anni. Lo standard qualitativo di quest’uva ha contribuito a rendere il vitigno autoctono tra quelli più rinomati a livello regionale. Il vino che se ne ricava è connotato da un’ottima base strutturale, un buon tenore alcolico, una giusta tannicità e intensi e fruttati profumi. Tra le sue peculiarità, poi, il Nero di Troia presenta una notevole resistenza alla siccità e al caldo di cui i vitigni pugliesi spesso soffrono durante l’estate. Inoltre, oltre al sole cocente, sopporta benissimo gli attacchi delle malattie, presentando una buccia molto spessa e pruinosa, che permette di difendersi ottimamente.
La giovane Azienda Agricola Podere 29 di Borgo Tressanti, alle porte di Cerignola nel Foggiano, è nata appena nel 2004 ed è il frutto di una passione innata di due amici, Paolo Marrano ed Emanuele Barbaro, che hanno deciso di investire risorse ed energie in questa impresa. A capo di quest’azienda attualmente c’è Giuseppe, figlio di Paolo, coadiuvato da Michele e Valeria Marrano e dall’enologo Filippo Baccalaro. In piena sintonia con la vocazione territoriale, produce soltanto due etichette a base di Nero di Troia: Gelso d’Oro e Gelso Nero. Un frutteto ed un uliveto completano la produzione agricola, in attesa di una già programmata potenzialità terriera, che porterà, tra l’altro, all’introduzione e alla realizzazione di nuovi impianti viticoli per altri otto ettari. I nuovi vitigni che saranno impiantati riguarderanno lo Chardonnay, il Bombino bianco, il Fiano Minutolo e il Lambrusco. Altri tre ettari saranno destinati poi all’incremento viticolo del Nero di Troia.
Il Gelso d’Oro 2009, dopo la consueta fermentazione e la malolattica in acciaio, viene riposto per otto mesi in barrique, poi passa due mesi a maturare in acciaio e due mesi ancora a riposare in bottiglia per l’elevazione, prima di essere messo in commercio. Alla fine del ciclo la gradazione alcolica si attesta a 14° C. Nel bicchiere il colore che si coglie è di un rubino acceso, con lampi granata sull’unghia. Il bouquet è variegato e complesso e spazia da profumi di confettura di ciliegie a sentori floreali, per terminare poi con nitide note speziate. In bocca l’ingresso è caldo, ma subito rinfrescato da una buona sensazione di acidità. Note balsamiche, di frutta di bosco e di liquirizia s’intrecciano piacevolmente. Il tutto regolato da una leggera nota allappante sulla punta della lingua, che non disturba affatto, anzi serve per sorreggere l’impalcatura gustativa e si dimostra, così, in riga per una distensiva e godibile beva. Il finale è canonicamente e piacevolmente amarognolo, come da copione. Ottimo vino da abbinare alla classica cucina territoriale a base di carne e di formaggi caprini semi-stagionati. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Margherita di Savoia (FG) – Corso Nunzio Ricco, 61. Tel e Fax: 0883 654849 – Cell. 347 1917291 info@gelsonero.it – Ettari di proprietà: 22, di cui vitati 4 – Enologo: Filippo Baccalaro – Bottiglie prodotte: 35.000 – Vitigno: Nero di Troia.
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