di Andrea Petrini
Ritornare alle origini con una sguardo rivolto al futuro. Questa frase, letta così, potrebbe sembrare uno slogan pubblicitario molto seducente ma, conoscendo da tempo Edoardo Ventimiglia e sua moglie Carla Benini, dietro quelle parole, invece, c’è ben altro, qualcosa di molto profondo e personale che da Pitigliano, luogo del cuore dove nel 1997 hanno fondato l’azienda Sassotondo, li ha portati fino a Milo, alle pendici dell’Etna, dove ha preso ufficialmente vita da qualche mese il progetto Ritorno.
Come scritto in precedenza, il nome è assolutamente evocativo e scelto a caso perché, come dichiara lo stesso Ventimiglia, “seguendo il filo rosso dei vini vulcanici italiani, dal 2000 ho cominciato ad andare a Milo tutti gli anni, in occasione della Vini Milo, per condurre insieme ad Alfio Cosentino, al vulcanico Aldo Lorenzoni e agli altri amici “vulcanici”, le degustazioni del progetto Volcanic Wines. In questi 12 anni l’attrazione si è trasformata nella volontà di fare qualche cosa per riavvicinare la mia famiglia a questa terra”.
Ritorno, infatti, non è un nome casuale perché il Barone Gaetano Ventimiglia, nonno di Edoardo, direttore della fotografia con collaborazioni illustri tra i quali Hitchcock, era proprio catanese (fondatore della squadra di calcio della città) e dai suoi racconti è nata l’attrazione fatale di Edoardo verso la Sicilia tanto da voler riprendere un legame, mai sopito, con i luoghi della sua memoria e le origini della sua famiglia.
A Edoardo e sua moglie Carla non bastava tutto questo, volevano porre in essere qualcosa di concreto per il territorio ed, in particolare, per i vitigni perduti dell’Etna, creando al tempo stesso un progetto dagli importanti risvolti sociali.
“Non voglio però fare un vino sull’Etna, come molti miei colleghi legittimamente fanno, ma un vino per l’Etna. In particolare, per l’Etna Bianco Superiore, che credo rappresenti il futuro”.
Con queste parole Edoardo Ventimiglia ha presentato alla stampa il suo Ritorno, un Etna bianco superiore da carricante in purezza, che proviene dal vigneto degli Eredi Di Maio, nella prestigiosa Contrada Caselle, foglio 19, particella 117, nel comune di Milo sul versante est dell’Etna e che vede la sinergia tra i Ventimiglia ed un’altra grande figura del mondo vinicolo quale Federico Curtaz.
Questo Etna Bianco Superiore, prodotto nel 2021, vinificato in acciaio e affinato in un due tonnaux da 300 litri, è ricco e penetrante con un naso che richiama sensazioni idrocarburiche associate a tocchi aromatici di glicine, agrumi e mandorle tostate. Le percezioni olfattive trovano continuità al gusto, fresco e sapido insieme, in una gradevole fusione che mostra un vino giovane ma al tempo stesso raffinato e territoriale.
Prodotto solo in 200 magnum a produzione limitata, Ritorno è un progetto che ha anche una valenza sociale importante visto che con i proventi delle vendite, tramite Proposta Vini, si andrà proprio a finanziare l’Associazione G.R.A.S.P.O. per l’avviamento del progetto finalizzato alla catalogazione, recupero e successiva messa a dimora degli antichi vitigni dell’Etna con la collaborazione dell’Università di Catania.
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